Nuove speranze per chi aspetta il ritorno del doppio canale di reclutamento come acceleratore per la risoluzione del problema del precariato, in attesa che l’avvio della nuova stagione dei concorsi scuola inizia a fare la sua parte. Ma addetti ai lavori e sindacati sono da sempre scettici, anche alla luce delle esperienze degli ultimi anni, che i concorsi possano costituire la soluzione unica e definitiva per dire addio alla supplentite che affligge da anni la scuola italiana penalizzando la continuità didattica nei confronti di alunni e docenti stessi.

L’emendamento

Ora si torna a parlare di doppio canale di reclutamento, e lo si fa concretamente grazie a un emendamento al decreto Anticipi a prima firma della senatrice di Fratelli d’Italia Carmela Bucalo.

In base all’emendamento, entrerebbe in vigore un sistema basato sull’assunzione a tempo determinato per un anno dei precari presenti nelle graduatorie provinciali di prima fascia, sia posti comuni che sostegno. Dopo aver svolto questo primo anno di supplenza, si passerebbe alla trasformazione nel contratto a tempo indeterminato. In caso di posti residui verrebbero presi in considerazione i precari della seconda fascia. Per loro scatterebbe l’onere di frequentare il percorso per ottenere l’abilitazione per ottenere il ruolo definitivo.

Copertura immediata dei posti all’1 settembre

Soprattutto il centrodestra affianca da tempo i sindacati nella convinzione che il doppio canale consentirebbe la copertura dei posti immediata al 1 settembre aiutando la stabilizzazione dei precari.

Secondo Mario Pittoni, il responsabile del Dipartimento Istruzione, già presidente della commissione Cultura al Senato, il cosiddetto doppio canale velocizzerebbe le assunzioni a tempo indeterminato per invertire il trend che gli ultimi anni ha visto la crescita esponenziale delle supplenze a scapito della stabilizzazione degli insegnanti.

Pittoni spinge per attuare iniziative ispirate al ddl S. 1920/20 “Semplificazione della formazione e del reclutamento dei docenti”, dando priorità agli idonei all’insegnamento e subito dopo dell’esperienza di chi è parcheggiato nelle varie liste d’attesa.

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