Pagamento stipendio docenti dicembre 2023: cosa aspettarsi tra tredicesima, taglio al cuneo fiscale e anticipo di indennità di vacanza contrattuale
C’è grande attesa ma anche un po’ di confusione per quel che concerne il pagamento degli stipendi del personale scolastico previsti per dicembre. L’attesa principale, oltre che per lo stipendio di dicembre, è inevitabilmente per il pagamento della tredicesima che a dicembre rende lo stipendio più ricco, un vero toccasana in vista delle inevitabili spese extra che coincidono con le festività natalizie.
Il taglio del cuneo fiscale
La tredicesima non è uguale per tutti e non si può stabilire a priori, dal momento che è strettamente collegata con lo stipendio percepito mensilmente durante l’anno. Infatti la tredicesima, secondo l’articolo 80 del CCNL 2009, varia tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato, basandosi sui mesi lavorati. E’ importante notare che la tredicesima mensilità non include detrazioni per lavoro dipendente o per familiari a carico.
C’è poi un aumento indiretto dello stipendio che deriva dal provvedimento del Governo corrispondente al taglio del cuneo fiscale, che terminerà proprio a dicembre 2023. Anche in questo caso la maggiorazione indiretta (non si tratta di un aumento ma del pagamento di meno tasse) dipende dal reddito lordo percepito. Si può fare una stima, e ognuno può farsi un’idea di quanto ha diritto: per redditi fino a circa 1900 euro, il taglio è del 7%, mentre per redditi intorno ai 2700 euro, è del 6%. Chi supera questi limiti in novembre, non beneficerà di questo taglio a dicembre.
L’anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale
Ci sono poi per alcuni lavoratori i pagamenti di compensi accessori relativi al FIS dell’anno scorso. Questo ha un effetto diretto sulla soglia massima per il taglio del cuneo fiscale. In questo caso il lavoratore riscontra un mancato accesso al taglio per dicembre.
Infine c’è attesa per il pagamento dell’anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale, come previsto dal decreto legge 145/2003. Questo anticipo, diverso a seconda che a percepirlo siano personale ATA o docenti, è un anticipo per il 2024. Non si può quindi considerare un vero e proprio bonus. Questo significa che l’anno prossimo i lavoratori riscontreranno importi ridotti a causa di questo anticipo.
Anche in questo caso si nota una differenza nel trattamento tra il personale a tempo determinato e indeterminato. Il personale a tempo determinato non riceverà l’anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale. I sindacati per questo motivo sono già sul piede di guerra ravvisando l’ennesima discriminazione nei confronti di chi è già penalizzato dal non poter disporre di un contratto per un posto di lavoro fisso.
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