Scuola

Concorso straordinario graduatoria idonei: con le nuove procedura il governo vuole invalidare le graduatorie

La decisione del Ministero, ampiamente nell’aria ma ora di fatto ufficiale, di organizzare un nuovo concorso scuola finalizzato alla stabilizzazione di molti precari in modo da arrivare al risultato finale di 70mila assunzioni, sta suscitando molte polemiche e reazioni da parte di chi si sente direttamente coinvolto, ma in senso negativo, dall’iniziativa.

Una categoria danneggiata

I nuovi concorsi fanno parte dei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e non vanno giù ai docenti già inseriti nelle graduatorie di merito, stabilite dopo i concorsi del 2020 e 2022.

Per questo è lecito aspettarsi reazioni e proteste anche in piazza nei prossimi giorni, frutto del malcontento che sta montando all’interno degli appartenenti a una categoria che si sente danneggiata.

Secondo i docenti inseriti in graduatoria e in attesa, vana, di assunzione, questo concorso rappresenta una ingiustizia indiretta nei loro confronti. Per loro infatti sta per venire meno la prospettiva di veder premiato il loro sforzo, nonostante abbiano passato test molto selettivi.

Stabilizzazione, quest’utopia

Secondo questi docenti, viene meno in questo modo il concetto di “merito”, perchè questo nuovo concorso che sta per essere avviato costituisce di fatto un danno nei confronti di chi ha già dimostrato le proprie competenze senza vederlo premiate però con un’assunzione.

E così monta la protesta da parte dei docenti che si sono abilitati attraverso il concorso ordinario del 2020 e che ritengono loro diritto essere stabilizzati e assunti a tempo indeterminato.

Sono infatti docenti abilitati in attesa di stabilizzazione, ma le graduatorie di merito ancora piene allontanano questa prospettiva. Il nuovo concorso straordinario ter, che sarà bandito a breve, potrebbe dare priorità ai nuovi candidati, mettendo da parte le graduatorie esistenti e penalizzando chi avrebbe già il diritto di essere assunto.

La manifestazione

La protesta si concretizzerà con una manifestazione prevista per giovedì 14 dicembre, di fronte alla sede del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

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