Stipendi docenti differenziati: approvato il provvedimento, discriminazioni regionali in arrivo?
Si ripresenta anche un po’ a sorpresa il tema della differenziazione degli stipendi nel mondo della scuola a seconda delle regioni in cui lavora il personale scolastico. Un tema che era stato discusso e poi accantonato negli ultimi tempi ma che adesso si ripresenta e fa discutere.
Le reazioni al provvedimento
Il provvedimento è stato approvato nel corso della discussione, alla Camera, sul salario minimo. A presentare la questione la Lega che con un ordine del giorno fa tornare prepotentemente alla ribalta la questione della differenziazione degli stipendi tra Nord e Sud.
In base al contenuto del provvedimento, presentato da Andrea Giaccone, si potrebbe procedere con la differenziazione degli stipendi tra nord e sud. Il provvedimento è stato approvato e sta provocando molte reazioni, la gran parte non positive, tra gli altri partiti. Il governo, rappresentato dal sottosegretario leghista al Lavoro, Claudio Durigon, ha espresso un parere favorevole.
La direzione intrapresa
Va detto che al momento l’approvazione di questo ordine del giorno approvati in Aula non ha valore di legge, quanto piuttosto un valore principalmente indicativo.
Ma si tratta di una questione dal forte connotato simbolico, considerato che con l’approvazione di questo ordine del giorno si sancisce la volontà della Lega di proseguire verso una certa direzione che al momento è stata convalidata dal governo.
Le possibili discriminazioni territoriali
Cosa prevede l’ordine del giorno? In base a quanto proposto, ci sarebbe una “quota variabile” di stipendio per i dipendenti pubblici. Il provvedimento riguarderebbe anche ma non solo il settore dell’istruzione. La differenza tra gli stipendi sarebbe fortemente correlata al luogo in cui si svolge l’attività lavorativa. In questo modo si punta a valutare il diverso potere d’acquisto nelle varie regioni d’Italia. I detrattori di questa proposta puntano già il dito sulle conseguenze di questa scelta, che potrebbe provocare discriminazioni territoriali.
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