E’ finalmente ufficiale il nuovo concorso per la scuola secondaria, grazie alla pubblicazione del bando di concorso pubblicato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Si tratta del primo concorso della fase straordinaria PNRR. L’obiettivo del ministero è, entro il 2026, completare l’assunzione di 70.000 docenti mediante il nuovo sistema di reclutamento messo a punto negli scorsi mesi, anche grazie al lavoro iniziato nella scorsa legislatura dal ministro Bianchi.

I tre anni di servizio

Tra i candidati interessati alla partecipazione al concorso, ci sono anche alcuni che purtroppo si stanno accorgendo in queste ore di non essere in possesso del titolo necessario. A restare fuori, in particolare, coloro i quali sono entrati in possesso del titolo di studio della laurea prima dei 24 CFU. Sono candidati che dopo aver ottenuto la laurea non hanno tenuto a mente il rispetto in ottica assunzione scuola della scadenza del 31 ottobre 2022 per il conseguimento di cui al DM 616/2017.

Per loro l’accesso al concorso scuola è impedito dalla mancanza di possesso dell’altro titolo di accesso, stabilito nei tre anni di servizio alle condizioni specifiche del bando.

La soluzione alternativa

Cosa possono fare questi docenti che non hanno conseguito in tempo i 24 cfu per negligenza o quelli che hanno ottenuto la laurea in tempi molto recenti e non hanno fatto in tempo ad acquisire i 24 CFU?

Per loro la strada è indicata nel DPCM 4 agosto 2023 e dal dm n. 205 del 26 ottobre 2023:

chi ha solo la laurea dovrà frequentare il percorso abilitante da 30 CFU organizzato dalle Università in vista del secondo concorso della fase straordinaria PNRR, che il Ministero pensa di bandire a settembre/ottobre 2024.

Chi supera le prove del concorso e si colloca nel numero dei posti a bando (salvo integrazione per coprire posti dei vincitori rinunciatari) sarà assunto a tempo determinato. A quel punto dovrà portare a termine la formazione mediante l’acquisizione degli ulteriori 30 CFU. Con un totale di 60 CFU otterranno l’abilitazione conquistando l’assunzione a tempo indeterminato.

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