Bonus fino a 1823 euro ai docenti che non chiedono trasferimento: ora tocca a indennità di trasferta, buoni pasto e pernottamento
In arrivo nuovi fondi pubblici da erogare sottoforma di bonus ai docenti che scelgono di non trasferirsi, specialmente nelle aree più disagiate del paese. Lo scopo è massimizzare la continuità didattica per tutelare gli studenti e la qualità dell’insegnamento all’interno dell’anno scolastico e del ciclo di studi.
Bonus nella busta paga di febbraio
A disposizione 30 milioni di euro che lo Stato verserà direttamente alle istituzioni scolastiche interessate entro il mese di gennaio. Saranno erogati a circa 20mila insegnanti, che li percepiranno come bonus nella busta paga di febbraio.
I beneficiari, in base al decreto n. 258/2022, saranno i docenti che contribuiscono alla continuità didattica e quelli che operano in scuole caratterizzate da particolari sfide sociali, economiche e culturali. Otterranno in busta paga un bonus netto che va tra 868 e 954 euro.
Ci sono poi circa 6mila insegnanti che soddisfano entrambi i criteri e che riceveranno un incentivo di 1.823 euro. I fondi saranno distribuiti in base agli anni di servizio invariato del docente nella stessa istituzione e la residenza in una provincia diversa da quella di titolarità.
Come verranno ripartite le risorse
Il 70% delle risorse verrà destinato ai docenti che negli ultimi cinque anni non hanno richiesto trasferimenti o assegnazioni provvisorie. L’altro 30% a beneficio di chi da cinque anni insegna in aree scolastiche difficili e non residenti nella provincia di insegnamento.
“Qualcosa si muove ma è ben altro quello che stiamo chiedendo da tempo – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché dalla Legge di Bilancio ci aspettavamo, lo abbiamo anche chiesto con un apposito emendamento, una specifica indennità di sede da dare a chi lavora in territori disagiati e non comprendiamo come si possa pensare che riguardi appena 20mila insegnanti a fronte di quasi 900mila. In passato, come Anief siamo riusciti ad ottenere una indennità per chi lavora nelle piccole isole e lo stiamo chiedendo nel disegno di legge anche per chi lavora nelle comunità montane. Speriamo che queste categorie siano tra le beneficiarie, ma serve allo stesso tempo un risarcimento per tutti coloro che sono fuori sede, per tutti i pendolari: ce lo chiede anche l’Unione europea. Perché questo genere di indennità esistono nel privato e in altri comparti, ma non nella scuola?”, conclude il presidente Anief.
Le altre richieste
Il sindacato spinge per conferire ai docenti indennità di trasferta, buoni pasto e pernottamento.
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