Stipendio docenti gennaio 2024: addio all’1,5% di una tantum, ecco perchè
Andato in archivio il pagamento di stipendio, tredicesima e indennità di vacanza contrattuale per docenti e ATA di dicembre 2023, pur tra le mille difficoltà che ha avuto il sito Noipa anche in virtù di un attacco hacker che continua a preoccupare, già si pensa a quello che sarà lo stipendio di gennaio 2024 e quali novità aspettarsi.
Cifre arrotondate
La principale novità che docenti e ata devono aspettarsi da gennaio 2024 riguarda il fatto che il pagamento mensile resterà orfano di un elemento caratterizzante delle ultime rate. Un elemento che ha caratterizzato il totale percepito e che ha consentito di arrotondare la cifra incassata. Un importo che cambiava a seconda dello stipendio individuale.
Ci riferiamo all’importo dell’1,5% una tantum che cesserà di avere effetto da gennaio 2024. Si tratta dell’una tantum 2023 che deriva dall’applicazione dell’art. 1 commi 300 e seguenti della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di Bilancio 2023).
Un importo che è stato ripartito per tredici mensilità, e che deriva dal calcolo dell’1,5 per cento dello stipendio. Ha fatto la sua prima comparsa in busta paga da luglio 2023, con pagamento degli arretrati dal 1° gennaio 2023.
L’indennità premio di fine servizio
Poi a cominciare dal mese di agosto, fino a dicembre 2023, il pagamento è stato invece regolare e inserito in busta paga.
L’emolumento una tantum per il solo 2023 è caratterizzato dal fatto che ha effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza. Inoltre c’è da considerare che non ha validità per quel che concerne gli effetti dell’indennità premio di fine servizio, dell’indennità sostitutiva di preavviso, del TFR, nonché delle indennità per cessazione del rapporto di lavoro da corrispondersi agli eredi che vivevano a carico del prestatore di lavoro in caso di morte di quest’ultimo.
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