All’interno della Legge di Bilancio 2023 ci sono anche delle previsioni riguardanti i lavoratori della scuola, non nello specifico ma in quanto appartenenti alla categoria dei lavoratori pubblici, La misura è finalizzata a contrastare l’inflazione in attesa degli aumenti derivanti dal rinnovo dei contratti.

Il gradone di anzianità

Il provvedimento comprende un emolumento accessorio una tantum per l’intero 2023, equivalente all’1,5% dello stipendio. L’emolumento va a favore dei collaboratori scolastici così come dei docenti delle superiori. Prevede un aumento che va da 20,53 euro a 44,38 euro al mese a seconda del gradone di anzianità.

La legge di bilancio per il 2024 mette in cantiere risorse per il rinnovo contrattuale 2022/24 e dispone un’anticipazione degli aumenti contrattuali. Si tratta dei famosi anticipi dell’indennità di vacanza contrattuale (IVC), per il 2024. Una somma che prevede un anticipo, incrementato di 6,7 volte. Viene erogata con la rata stipendiale di dicembre 2023 solo al personale di ruolo. Diverso il discorso riservato al personale precario, che incasserà l’IVC mese per mese a cominciare da gennaio 2024.

Le differenze di retribuzione

Da gennaio 2024, verranno erogate cifre che subiranno modifiche in base a queste novità. Sono previste differenze importanti per quel che concerne la retribuzione tra personale di ruolo e precario.

Il personale di ruolo, che ha già ricevuto l’anticipazione per il 2024, non percepirà più l’1,5% e avrà una retribuzione inferiore rispetto a novembre 2023. Discorso diverso invece per il personale precario che vedrà in busta paga una riduzione dell’1,5%, ma percepirà contestualmente l’indennità di vacanza contrattuale. In questo caso, l’importo è maggiore rispetto all’emolumento dell’1,5%. Questo comporterà un aumento mensile, a differenza del personale di ruolo che riscontrerà l’incremento in una sola rata. L’aumento in busta paga è pari al differenziale tra l’IVC e l’importo dell’1,5%.

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