Indennità di vacanza contrattuale: da gennaio 2024 passa da 10 a 70 euro ma niente arretrati ai precari
A partire da gennaio 2024, gli insegnanti e il personale ATA riceveranno un anticipo degli aumenti salariali con lo stipendio di gennaio, sotto forma dell’indennità di vacanza contrattuale, che varia da circa 60 a 70 euro al mese, a seconda del profilo e dell’anzianità di servizio. Questo è un momento atteso nel mondo della scuola, considerando che i corsi di abilitazione mancano dal 2013. Tuttavia, la contraddizione emerge nel fatto che l’applicazione degli arretrati di questa indennità, prevista per dicembre, si applicherà solo al personale di ruolo, suscitando critiche e richieste di chiarimenti.
L’aumento dell’indennità
Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, ha sottolineato che i dipendenti della scuola hanno iniziato a percepire l’indennità di vacanza contrattuale dal mese di aprile 2022, ma la cifra variava tra i 6 e i 10 euro, non rispettando la previsione legislativa del 50% rispetto all’inflazione programmata. Nonostante i tentativi del sindacato di ottenere l’adeguamento, il governo non ha tenuto conto di questa richiesta. La soluzione proposta è stata un primo riallineamento a dicembre, con un assegno al personale di ruolo da 650 a 1.300 euro per compensare il passato. Tuttavia, questa cifra è stata considerata insufficiente, portando all’invito da parte di Anief a presentare ricorsi in tribunale.
Niente arretrati per i precari
Pacifico ha spiegato che, a partire da gennaio 2023, tutti i docenti, compresi i precari, riceveranno mensilmente un importo dell’indennità di vacanza contrattuale pari a circa 60/70 euro al mese, rappresentando un aumento significativo rispetto ai circa 10 euro attuali. Anief ha sottolineato che, sebbene i precari otterranno l’indennità nel 2024, non riceveranno gli arretrati, lasciando la decisione al giudice che potrebbe impiegare del tempo per applicare il principio della parità di trattamento.
Reclutamento diretto docenti
Il governo ha anche presentato una bozza della riforma fiscale, suggerendo che il personale della scuola avrà accesso ai benefici del cuneo fiscale, poiché la maggioranza non supera la soglia dei 35.000 euro. Marcello Pacifico ha anche commentato la mancata firma definitiva del contratto nazionale 2019/21, prevedendo l’approvazione dagli organi di garanzia entro metà novembre. Questo nuovo contratto porterà aumenti salariali, migliorando le condizioni di lavoro per molti nel settore dell’istruzione. Anief continua a battersi per l’organico aggiuntivo, chiedendo un collaboratore scolastico per ogni scuola e un assistente amministrativo in più per gli istituti medio-grandi, nonché una soluzione al precariato, proponendo il reclutamento diretto di docenti.
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