Stabilizzazione precari con tre anni di servizio: dopo 36 mesi di contratti a tempo determinato l’Europa impone l’immissione in ruolo
Il 2023 si conclude con l’annuncio dei bandi per i concorsi nella scuola, dedicati alle classi di infanzia e primaria (DDG n. 2576) e secondaria (DDG n. 2575) pubblicati il 6 dicembre, con scadenza per la presentazione delle domande entro il 9 gennaio 2024. La fase delle prove scritte è presumibilmente programmata a ridosso della scadenza delle domande, seguita dalle prove orali e pratiche per alcune classi di concorso. L’intero processo concorsuale deve concludersi entro le immissioni in ruolo del 2024/25, con il successivo avvio del secondo concorso della fase transitoria del PNRR.
La graduatoria di merito
Le assunzioni derivanti dai concorsi 2023/24 sono previste per l’estate del 2024, con procedure smart caratterizzate da 6 sessioni per infanzia e primaria, 20 per la secondaria, e prove di tipo computer-based con risposte immediate su argomenti comuni a tutte le classi di concorso, compreso il sostegno.
La graduatoria di merito sarà composta solo dai vincitori, senza considerare gli idonei. La validità delle graduatorie sarà annuale, a partire dall’anno scolastico successivo a quello di approvazione, e perderanno efficacia con la pubblicazione delle graduatorie del concorso successivo.
Il doppio canale di reclutamento
Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, accoglie favorevolmente i concorsi, specialmente per i colleghi più giovani, ma sottolinea l’importanza di ripristinare il doppio canale di reclutamento per valorizzare il merito dei lavoratori che contribuiscono all’istruzione italiana da anni. Pacifico sostiene che questa sia l’unica via per porre fine alla supplentite e stabilizzare i precari che insegnano da troppo tempo nelle scuole italiane, conformemente alle indicazioni dell’Europa di immettere in ruolo dopo 36 mesi di contratti a tempo determinato.
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