Supplenze brevi, precari senza stipendio da tre mesi: “Situazione vergognosa”
Gli insegnanti e il personale non docente delle scuole, compresi amministrativi, tecnici, ausiliari e addetti alla vigilanza, stanno affrontando un periodo natalizio segnato da restrizioni finanziarie a causa dei ritardi nei pagamenti delle retribuzioni. Da quando hanno ripreso le attività in classe tre mesi fa, il personale coinvolto ha riscontrato irregolarità nei pagamenti degli stipendi, coinvolgendo tutte le tipologie di istituti, dalle scuole d’infanzia alle scuole secondarie di secondo grado. Secondo le stime sindacali, tra 800 e 1000 lavoratori sono stati impattati da questa situazione.
Mancanza di risorse
Il sindacato, in particolare la UIL, si sta impegnando attivamente per rappresentare e sostenere questi lavoratori, fungendo da cassa di risonanza alle loro problematiche. Ugo Previti della UIL Scuola ha spiegato che la loro richiesta di intervento al Ministero ha incontrato la risposta che attualmente non ci sono risorse finanziarie disponibili per affrontare la situazione. Questo stato di cose, definito “vergognoso,” assume un carattere critico poiché la legge di Bilancio è in fase di votazione e, nonostante ciò, non sono stati stanziati fondi sufficienti per far fronte ai pagamenti arretrati del personale scolastico coinvolto.
La fiducia nelle istituzioni
Previti ha espresso preoccupazione per il fatto che, in un momento in cui la fiducia dei lavoratori-cittadini italiani nello Stato è già scossa, la mancanza di risposte concrete contribuisca a perdere ulteriormente tale fiducia. La situazione è stata definita come un problema urgente che richiede un’immediata risoluzione per garantire la stabilità finanziaria del personale coinvolto e ripristinare la loro fiducia nelle istituzioni statali.
“Noi come UIL vogliamo essere la voce di queste persone e non solo di queste -spiega Ugo Previti della UIL Scuola-. Abbiamo chiesto al Ministero di intervenire e mi è stato detto che non ci sono fondi. E’ una situazione vergognosa perché in questi giorni si voterà la legge di Bilancio e non ci sono soldi per queste persone che stanno aspettando lo stipendio. Così si perde la fiducia che il lavoratore-cittadino italiano ha verso lo Stato”.
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