Ritardo pagamento stipendi precari: 15mila insegnanti in attesa in tutta Italia
Antonio Fiscarelli, insegnante di filosofia al liceo artistico Porta Romana di Firenze, rappresenta uno dei tanti docenti supplenti che stanno affrontando gravi ritardi nei pagamenti, un fenomeno che coinvolge circa 15.000 insegnanti in Italia. La sua storia, raccontata dal Corriere della Sera, mette in luce le difficoltà che questo settore sta affrontando.
Le difficoltà del precariato
Originario di Foggia, Fiscarelli ha scelto di trasferirsi a Firenze in cerca di maggiori opportunità lavorative, dopo aver accumulato esperienze educative in Africa, Francia e altri paesi europei. La sua decisione di tornare in Italia per insegnare lo ha portato a intraprendere contratti a breve termine in varie scuole, una pratica comune per gli insegnanti supplenti.
Il precariato non solo influisce negativamente sulla continuità didattica per gli studenti, ma pone anche gravi sfide personali per gli insegnanti, costretti a iniziare da capo ogni volta che cambiano scuola. Nonostante la sua esperienza professionale significativa, il ritardo nei pagamenti ha reso difficile la gestione della vita quotidiana per Fiscarelli e la sua famiglia. Suo moglie, che lavora come farmacista a tempo parziale, contribuisce al sostentamento della famiglia, ma le difficoltà economiche rimangono una costante.
Il ritardo dei pagamenti
La famiglia Fiscarelli ha scelto di risiedere a Pontassieve, un’opzione più economica rispetto a Firenze, ma il pendolarismo e le spese quotidiane rappresentano ancora una lotta. Rinunciare a comodità come un’auto più grande è diventata una decisione inevitabile per fronteggiare le difficoltà finanziarie.
Tuttavia, per Fiscarelli, più dolorosa del ritardo nei pagamenti è la precarietà stessa del suo lavoro. La sua petizione online, intitolata “Salviamo la scuola dall’algoritmo e dal precariato – Democrazia, stabilità, dignità”, mette in evidenza le sfide dei docenti precari sotto l’attuale sistema di reclutamento. L’introduzione di un algoritmo tre anni fa ha generato controversie e sollevato interrogativi sulla validità ed equità del processo di selezione.
La protesta
Nel tentativo di attirare l’attenzione sulla difficile situazione dei docenti precari, Fiscarelli ha protestato il 24 dicembre vestito da Babbo Natale in Piazza Duomo. Nonostante le sfide, la sua passione per l’insegnamento rimane forte. Mentre la sua famiglia rimane a Firenze per ora, il futuro è incerto, ma Fiscarelli continua a lottare per la dignità e la stabilità nella professione insegnante. La sua storia rappresenta solo uno dei tanti casi che evidenziano la necessità di affrontare e risolvere i problemi strutturali che affliggono gli insegnanti supplenti in Italia.
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