Dal 1° gennaio 2024 è entrato in vigore il Bonus Mamma, un incentivo che fornisce supporto alle lavoratrici madri, esentandole dal pagamento dei contributi previdenziali. Questa esenzione si applica ai contributi IVS per le dipendenti del settore privato e al contributo FAP per le dipendenti della Pubblica Amministrazione (PA), rappresentando circa il 9,19% del totale.

Come funziona

Il beneficio si rivolge alle madri lavoratrici che soddisfano determinati requisiti, in particolare, devono essere madri con almeno due figli. L’esenzione, pari a circa il 9,19% dei contributi a carico del lavoratore, sarà coperta direttamente dallo Stato, comportando un aumento dello stipendio netto in busta paga.

Il bonus, introdotto come parte delle novità della Legge di Bilancio 2024, si unisce ad altre iniziative, come il taglio del cuneo fiscale 2024 basato sul reddito e gli incentivi per le neo mamme che entrano nel mondo del lavoro. Questa misura, che si applica direttamente in busta paga, potrebbe interessare gli stipendi fino a 3.000 euro annui.

Chi ne ha diritto

L’obiettivo principale dello Stato è alleggerire il carico fiscale sulle mamme lavoratrici, garantendo loro uno stipendio netto più consistente. Questa agevolazione è progettata specificamente per sostenere le donne che lavorano e che abbiano almeno due figli.

Le principali disposizioni del bonus includono l’azzeramento dei contributi previdenziali per le madri con due figli fino a quando il secondo raggiunge i 10 anni. Nel caso di tre o più figli, l’esenzione si estende fino a quando il terzo figlio compie 18 anni.

Come si ottiene

Per richiedere il bonus in busta paga, potrebbe non essere necessaria una domanda esplicita o una richiesta INPS separata. Analogamente al bonus lavoratori dipendenti, lo sconto sui contributi sarà applicato automaticamente in busta paga non appena diventerà disponibile, grazie a una specifica disposizione attuativa.

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