Aumento stipendio docenti 2024: 150€ in più al mese per recuperare i 4mila€ di arretrati
C’è soddisfazione per i risultati concreti raggiunti grazie alla firma del nuovo contratto scuola sottoscritto definitivamente all’Aran valido per il CCNL istruzione e ricerca 2019-21. Molti gli elementi che caratterizzano questo contratto, tra i quali spiccano gli adeguamenti economici che costituiscono un ulteriore passo in avanti verso quegli aumenti auspicati dai sindacati per dare definitiva dignità al personale scolastico.
Gli adeguamenti ottenuti
Il nuovo Contratto prevede aumenti mensili lordi di 124 euro per i docenti, 190 euro per i DSGA e 96 per gli ATA. Come detto non c’è solo la parte economica a dare soddisfazione ai sindacati che si sono fatti valere in sede di trattativa con il ministero, ma anche l’ottenimento di diritti come i tre giorni di permesso retribuiti estesi ai precari e nuovi titoli di accesso per il personale ATA.
L’obiettivo adesso è continuare con questi adeguamenti e la mente è già rivolta al prossimo rinnovo di contratto, per il quale si inizierà a lavorare sin da subito.
L’inflazione e i suoi effetti
Bisogna infatti partire dal presupposto che l’ultimo triennio contrattuale ha consentito aumenti equivalenti quasi al doppio dell’inflazione. Un risultato importante, che ha consentito di recuperare dei soldi rispetto al contratto 2016-18. Ma non basta, perchè comunque è stato un contratto a perdere rispetto all’inflazione che c’è stata in 15 anni.
Per provare a recuperare i soldi persi negli anni passati, servono altri interventi. Ad esempio per il periodo 2022-24 si punta a recuperare almeno 4mila euro sull’indennità di vacanza contrattuale. Un obiettivo che i sindacati si pongono prima ancora di aprire le trattative per il prossimo CCNL.
Gli aumenti futuri
Il personale scolastico dovrà recuperare il 50% dell’inflazione e che il governo sblocchi quei 5 miliardi stanziati per il 2024 per allineare l’indennità di vacanza contrattuale. Queste le condizioni che ha dettato già Anief per firmare il prossimo contratto. Il governo mensilmente dovrebbe aumentare le buste paga di altri 150 euro per arrivare ai 4mila di arretrati di cui hanno diritto i docenti e gli ata.
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Nonostante il ritardo davvero sconveniente qualcosa si muove. Ma occorrerebbe intervenire con la massima decisione e fermezza sulla questione del lavoro usurante dei docenti di Scuola dell’Infanzia e Primaria, che nonostante la legge relativa sia stata promulgata non viene attivata per la mancanza del decreto attuativo e della relativa copertura finanziaria, creando una ulteriore presa in giro a carico di quella categoria di docenti e nel silenzio totale delle organizzazioni sindacali di categoria.