Ritardo pagamento supplenze brevi: lo stipendio non verrà mai pagato prima di 90 giorni
Nonostante le promesse del ministero, la situazione degli insegnanti precari in attesa di stipendio è ancora tutt’altro che risolta. Entro fine gennaio si attende una proposta concreta del ministero dell’istruzione e di quello dell’economia, che dovranno informare i sindacati degli strumenti da adottare per far sì che la burocrazia farraginosa attuale venga superata.
Niente stipendio prima di 90 giorni
Nel frattempo però i docenti precari restano in seria difficoltà. Un caso emblematico è quello raccontato da Caterina, maestra a tempo determinato che ha raccontato la sua storia nel programma di approfondimento giornalistico “Agorà” su Rai 3.
La maestra è precaria da sette anni, e questo, paradossalmente, è il problema minore. All’incertezza sul suo futuro si aggiunge la paradossale certezza di sapere che il suo stipendio non verrà mai pagato prima di 90 giorni. Una condizione comune a quella di molti altri colleghi precari.
Anche quest’anno, la situazione non è migliorata, anzi, è rimasta in attesa di essere pagata da settembre.
Alla precarietà si aggiunge l’instabilità economica che la rendono insicura professionalmente ed economicamente all’età di 47 anni.
Gli aggiornamenti del ministero
Martedì, durante il Question Time in Commissione Cultura alla Camera, il sottosegretario all’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti, rispondendo all’interrogazione di Forza Italia, ha parlato del pagamento dei supplenti brevi e saltuari.
“La procedura di pagamento di questo personale è molto complessa, dato che coinvolge tanti soggetti”, dice Frassinetti in risposta all’interrogazione di Forza Italia.
“In particolare – prosegue – il meccanismo prevede che l’inserimento dei contratti, l’eventuale variazione di stato giuridico e l’autorizzazione dei ratei sia svolta dalle istituzioni scolastiche, mentre per l’assegnazioni delle risorse finanziarie è di competenza del MIM e l’elaborazione del cedolino unico e liquidazione al MEF“.
“La liquidazione degli arretrati del CCNL 2019/2021 – spiega Frassinetti – ha determinato un depauperamento delle risorse finanziarie per le supplenze brevi e saltuari. A fronte di ciò, il Mim si è attivato per reperire le risorse e apportare le necessarie variazioni in bilancio, fornendo indicazioni utili al MEF da settembre a dicembre 2023″.
La task force in programma
“A gennaio – precisa la sottosegretaria – sono stati effettuati i pagamenti per un volume di a 300 milioni di euro“.
“Proprio per realizzare un sistema più snello per il pagamento degli stipendi– continua – è stata istituita una task force per riformare la procedura di pagamento. Già da questo mese cono state attivate, con la collazione di NoiPa, azioni migliorative del processo, che permetteranno il pagamento dei ratei contrattuali dei periodi pregressi“.
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