Non bastano i concorsi scuola a risolvere il problema dell’alto numero di supplenze in Italia, anche perchè quello del supplentite è un problema che riguarda anche il personale Ata della scuola dove il numero dei precari continua ad aumentare. E per il personale ata non sono previsti concorsi con la formula classica ma solo inserimenti in graduatoria.

La copertura del turn over

Le statistiche sui supplenti ata nel mondo della scuola dice che due su tre donne. Rispetto a 12 mesi fa, il numero di Ata precari che hanno sottoscritto supplenze annuali e fino al termine delle lezioni è aumentato di 6.662 unità.

Numeri che secondo Anief sottolineano il fallimento del sistema di reclutamento per il personale ata, sulla falsa riga della situazione che caratterizza il mondo dei docenti. Al momento si va avanti con la copertura del turn over, politica che non si sta dimostrando efficace negli ultimi tempi, con la messa a regime della scuola dell’autonomia. La necessità di personale è aumentata.

Immissione in ruolo su tutti i posti vacanti

Per questo bisogna invertire la tendenza in base alla quale si procede con poche migliaia di assunzioni l’anno, sufficienti a coprire i pensionamenti. La soluzione è immettere in ruolo su tutti i posti vacanti. In questo modo si arriverebbe a esaurire le graduatorie pre-ruolo di 24 mesi. Sono graduatorie all’interno delle quali i precari stazionano anche dieci anni prima di ottenere il ruolo.

Per i docenti invece serve ripristinare il doppio canale. Le statistiche dicono che insegnanti e Ata precari sommati costituiscono un esercito di quasi 300mila supplenti annuali l’anno.

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