Sta facendo discutere il recente provvedimento del ministero che ha comportato la revisione delle classi di concorso. Da parte dei sindacati in particolare c’è particolare soddisfazione anche in considerazione del fatto che si tratta di un provvedimento fortemente voluto dalle parti sociali.

L’accorpamento delle classi

Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 dicembre 2023 ha revisionato e aggiorna le classi di concorso per il personale docente delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Lo scopo è stato quello di razionalizzare e accorpare alcune classi in linea con le esigenze contemporanee di insegnamento.

Nonostante i provvedimenti adottati vengano considerati importanti, ancora qualcosa c’è da fare. Non convince infatti a pieno ancora la situazione relativa ad alcune classi di concorso e per determinate lauree.

L’accesso all’ultimo concorso

In generale, al momento la situazione racconta di oltre 1400 percorsi da 60 Cfu dei vari atenei. Una possibilità importante per coloro i quali prenderanno parte a questi percorsi considerato che coloro i quali avranno la bravura di superarli, potranno accedere all’ultimo concorso Pnrr che verrà bandito entro il 2025.

Al momento c’è un altro concorso che registra oltre 500mila domande per 45mila posti. Una situazione analoga al concorso per dirigenti scolastici per quel che concerne il rapporto tra candidati e posti disponibili. La statistica dice che solo un candidato su 10 passerà.

L’effetto sulle prossime procedure

L’aggiornamento delle classi di concorso avrà un importante effetto anche sui prossimi concorsi scuola. Infatti proprio le prossime procedure concorsuali terranno conto di queste nuove classificazioni, stabilendo graduatorie distinte per il primo e secondo grado di istruzione secondaria. Le modifiche avranno effetti anche sulla compilazione delle graduatorie per l’attribuzione delle supplenze, garantendo maggiore chiarezza ed efficienza nel processo di selezione dei docenti.

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