Aumento stipendio docenti 2024: nella PA aumentano del 6,2%, +160 euro al mese
L’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) ha diffuso oggi il suo rapporto semestrale. Quello che subito emerge è il notevole aumento delle retribuzioni nel pubblico impiego per il triennio 2022-2024, con un bilancio che si attesta intorno ai 10 miliardi di euro.
Aumenti al di sopra dell’inflazione
Non si può prescindere da una congiuntura nazionale e internazionale che ha portato a un contesto di crescita dei prezzi. Nonostante questo, la buona notizia è che gli aumenti salariali hanno superato i tassi di inflazione. Il rapporto evidenzia infatti in maniera inequivocabile come ci sia stato un aumento medio delle retribuzioni del 6%, con un ulteriore incremento del 6,2% grazie a risorse aggiuntive allocate per specifici settori. Una buona notizia, considerato che rappresenta un notevole miglioramento rispetto alle tornate contrattuali precedenti, portando ad un beneficio medio di circa 160 euro al mese a regime.
Impatto del decreto anticipi
Se si vuole ricercare una causa positiva di questo risultato, è da individuare sicuramente nell’effetto positivo del “decreto anticipi” (D.L. n. 145/2023), che ha provocato un notevole aumento congiunturale del 16,6% delle retribuzioni nel pubblico impiego nel dicembre 2023.
Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, mette in luce come siano state fondamentali le risorse allocate per i rinnovi contrattuali, non solo come riconoscimento del valore del lavoro svolto nel settore pubblico, ma anche come fondamentale investimento per il futuro della Pubblica Amministrazione. In questo senso è decisivo l’impegno costante di Aran e delle organizzazioni sindacali nel garantire condizioni lavorative equilibrate e competitive.
Nuovo ciclo contrattuale in avvio
Ora c’è da guardare avanti cercando di proseguire in questa direzione. In questo senso sarà fondamentale l’impatto della nuova tornata contrattuale già in corso. Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha trasmesso la “direttiva madre” all’Aran, e si è proceduto alla firma dell’accordo sulla definizione dei comparti e delle aree.
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