Aumento stipendio docenti 2024: alla scuola quello più consistente con il +37%, lo dice l’Istat
Al termine del 2023, i contratti collettivi nazionali delineano uno scenario complesso nel panorama lavorativo italiano. Secondo i dati forniti dall’ISTAT, il 47,6% dei lavoratori dipendenti, corrispondente a circa 5,9 milioni di persone, è coperto da accordi vigenti che regolano l’aspetto economico del lavoro. Questi accordi rappresentano il 48,1% dell’intera massa salariale. Nel quarto trimestre del 2023, sono stati stipulati tre nuovi contratti, concentrati principalmente nei settori delle agenzie di recapiti espressi, del credito e delle grafiche-editoriali.
Contratti in attesa e crescita salariale
Nonostante i numeri positivi, al termine del 2023, ben 29 contratti sono ancora in attesa di rinnovo, coinvolgendo circa 6,5 milioni di lavoratori, pari al 52,4% del totale. Nel corso dell’anno, si è registrato un incremento medio dell’indice salariale orario del 3,1% rispetto all’anno precedente, indicando una tendenza in crescita. In particolare, a dicembre 2023, l’indice mensile delle retribuzioni contrattuali orarie ha segnato un aumento del 5,1% rispetto al mese precedente e del 7,9% su base annua.
Dettagli degli aumenti
Un’analisi approfondita rivela che il settore più significativamente interessato dagli aumenti salariali è stato la scuola, con un +37,0%, poi i ministeri, con un +33,0%, e il settore militare-difesa, con un +29%. Tali incrementi hanno avuto un impatto positivo sull’indice delle retribuzioni, soprattutto nell’ambito della pubblica amministrazione, che ha evidenziato variazioni notevoli sia su base congiunturale che tendenziale.
Impatto dell’anticipo dell’Indennità di Vacanza Contrattuale
A dicembre 2023, l’indice delle retribuzioni è stato significativamente influenzato dall’anticipo dell’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale per l’anno 2024, destinato ai dipendenti a tempo indeterminato delle amministrazioni statali, come stabilito dal Decreto Legge 145. Tale misura ha portato a una crescita dell’indice salariale, particolarmente rilevante nel settore della pubblica amministrazione.
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