Voti scuola primaria 2024: tornano i giudizi classici, ma la polemica non si ferma
Le modifiche proposte dal Governo riguardo alla valutazione nelle scuole primarie e secondarie stanno alimentando un acceso dibattito tra favorevoli e contrari. L’emendamento recentemente approvato nel Ddl sul voto in condotta e sospensione ha suscitato un vivace interesse sui social media e nei mezzi di comunicazione.
Negli ultimi giorni, diverse opinioni hanno arricchito la discussione, con alcuni sostenitori del ritorno ai giudizi insufficiente e ottimo, mentre altri vedono questo cambiamento come un passo indietro.
La petizione promossa da educatori, docenti e pedagogisti, con il supporto di figure note dello spettacolo, ha fatto eco nel panorama mediatico. Tra i promotori della petizione, il pedagogista Daniele Novara e il maestro Alex Corlazzoli, hanno sottolineato l’importanza di una scuola orientata al futuro, criticando il ritorno a metodologie obsolete senza un’adeguata valutazione scientifica.
D’altra parte, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha chiarito che l’emendamento non elimina la valutazione descrittiva, che rimane essenziale per il portfolio degli studenti. L’obiettivo principale è semplificare e rendere più comprensibili i giudizi, come “ottimo” o “insufficiente”.
La sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, ha sostenuto che i giudizi sintetici sono una risposta alle richieste di chiarezza da parte di docenti e famiglie, mentre l’opinione pubblica continua a discutere sulla validità di tali cambiamenti.
Anche esponenti politici si sono espressi, con il Partito Democratico che critica l’emendamento, definendolo un passo indietro culturale.
Mentre il dibattito infuria, esperti come Dario Ianes propongono l’abolizione del voto a favore di una valutazione formativa più orientata alla crescita degli studenti.
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