Docenti precari sostegno diventano ‘badanti’ delle famiglie: il dl semplificazioni non convince, impugnazione in vista
Il mondo scolastico è pronto a vivere importanti cambiamenti con l’entrata in vigore della bozza del decreto legge Semplificazioni, che introduce diverse novità. Molte di queste disposizioni hanno sollevato critiche e perplessità da parte del sindacato.
Una delle principali novità riguarda la contrattualizzazione degli insegnanti non di ruolo di sostegno, la cui assunzione potrebbe avvenire solo su gradimento dei genitori degli alunni. Questa proposta ha incontrato forte opposizione sindacale, che la ritiene inaccettabile e incostituzionale.
Un’altra disposizione riguarda i titoli conseguiti all’estero, per i quali è stato istituito un nuovo giro di valutazione a carico del ministero della Funzione Pubblica. Questo provvedimento è stato oggetto di critiche, in particolare per l’assenza di soluzioni per i docenti in attesa di risposta sulla domanda di riconoscimento del titolo.
Inoltre, viene abolita la call veloce per le assunzioni di precari, una misura che ha generato un clima di incertezza tra i lavoratori della scuola.
Tra le altre disposizioni, vi è quella che prevede la conferma annuale dei precari nelle supplenze al 30 giugno, su richiesta delle famiglie degli studenti con disabilità. Questa decisione è stata definita uno scandalo e una violazione del principio di meritocrazia.
Infine, il decreto Semplificazioni introduce una stretta sulle scuole private, stabilendo requisiti più stringenti per il loro funzionamento.
Il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, ha espresso forte disaccordo su molte delle disposizioni del decreto, annunciando l’intenzione di impugnarlo per incostituzionalità e violazione dei principi del merito e di buon andamento.
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