Numero chiuso percorsi abilitanti: corsi in partenza ma i costi sembrano troppo elevati
Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha annunciato la pronta attivazione di oltre 1.500 corsi per la formazione iniziale dei docenti, che prevedono l’acquisizione di 60 e 30 Crediti formativi universitari. Questi corsi, che offriranno complessivamente 48mila posti, sono destinati a garantire la copertura di tutte le classi di concorso. Sebbene non siano ancora stati diffusi i numeri specifici per ciascun corso e Università, è prevista una selezione in ingresso nel caso in cui il numero di domande sia elevato, oltre a una tabella titoli per graduare l’accesso ai percorsi.
Tuttavia, sul fronte delle abilitazioni degli insegnanti già immessi in ruolo, sorge la sensazione che i percorsi siano troppo costosi e tardivi, oltre che discriminatori. Infatti, rispetto al concorso abilitante del 2020, oltre 20mila candidati rischiano di non poter accedere ai nuovi percorsi. Questi candidati avevano presentato regolare domanda e pagato il relativo contributo, ma ora lo Stato dovrà restituire i 300 mila euro complessivi di tassa già pagata e garantire l’accesso diretto a nuovi percorsi.
I sindacati stanno già manifestando la propria disapprovazione nei confronti dell’imposizione del numero chiuso e dei costi elevati dei corsi di formazione, sostenendo che la formazione dovrebbe essere a carico del datore di lavoro, come avviene in altri settori. I costi attuali, che possono arrivare fino a 2.500 euro a corso, ritenuti eccessivi dai sindacati.
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