Scuola

I supplenti sono tutti uguali: Rpd e Cia anche per docenti e Ata temporanei, risarcimento

Il giudice del lavoro di Padova ha accolto il ricorso presentato dai legali Anief a difesa di un’insegnante che ha svolto supplenze brevi e saltuarie negli anni scolastici 2017-2018 e 2018-2019 senza ricevere la retribuzione professionale docente, accordata invece ai colleghi di ruolo e ai supplenti annuali.

La retribuzione professionale docente

La sentenza del tribunale ha stabilito che la retribuzione professionale docente spetta anche al personale docente con supplenze brevi e saltuarie, conformemente all’art. 7 del CCNL del 15.3.2001 per il comparto scuola, che attribuisce questa voce retributiva a tutto il personale docente ed educativo senza differenziare tra assunti a tempo indeterminato e determinato, o tra diverse tipologie di supplenze.

Il tribunale ha sottolineato che la retribuzione professionale docente è riconosciuta a tutto il personale docente senza distinzioni sulla durata temporanea o annuale delle supplenze. Pertanto, anche per il personale con incarichi di durata inferiore a un anno, si applicano le stesse finalità di valorizzazione della funzione docente e di riconoscimento del ruolo svolto dagli insegnanti.

La differenza con i supplenti temporanei

Secondo la sentenza, la retribuzione professionale docente è corrisposta per dodici mensilità, seguendo le modalità stabilite dall’art. 25 del CCNI del 31.8.1999.

Il giudice del lavoro ha concluso che non vi sono significative diversificazioni nello svolgimento dell’attività tra docenti a tempo indeterminato e supplenti temporanei, e che una diversa interpretazione della normativa contrattuale creerebbe ingiustificate disparità di trattamento.

Di conseguenza, il Ministero è stato condannato a corrispondere alla ricorrente la retribuzione professionale docente relativa alle prestazioni lavorative svolte con contratti a tempo determinato.

Riconoscimento per tutti

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, la natura del contratto non cambia in base alla sua durata, e quindi i diritti dei lavoratori, inclusa la retribuzione professionale docente, devono essere riconosciuti a tutti coloro che sono in servizio, indipendentemente dalla tipologia di contratto.

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