E’ una possibilità quella di consentire l’inserimento in terza fascia ATA per gli operatori scolastici, ma al momento si tratta di una possibilità ritenuta ancora prematura. Questo almeno quanto ritiene Flc Cgil per quel che concerne il nuovo profilo creato all’interno del panorama del personale ata. Al momento la normativa consente di passare al nuovo profilo con la mobilità verticale.

L’integrazione

Si tratta di una procedura che attiene unicamente il personale interno alla scuola. Dunque non riguarda né la prima e né la terza fascia.

Ma la possibilità di integrare le terze fasce è nei pensieri del ministero. Alla lunga l’inserimento anche di questa nuova figura professionale sarà inevitabile. L’unica certezza è che ora come ora il ministero non pensa a una terza fascia aperta agli operatori scolastici.

Al momento è possibile effettuare il passaggio all’area degli operatori, tramite procedura di mobilità verticale, circa 59.000 collaboratori a fronte di un totale di 118 mila unità di CS. Si potrà contare su in totale di risorse di 36,9 milioni di euro.

Retribuzione, mansione e requisiti

L’operatore scolastico avrà mansioni simili ma leggermente allargate rispetto al collaboratore scolastico. E infatti anche la retribuzione sarà leggermente superiore a quella dei colleghi già inseriti da anni all’interno del personale ata.

Questi i requisiti di base per l’accesso:

Attestato di qualifica professionale di operatore dei servizi sociali e certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale.
In alternativa
Diploma di qualifica triennale rilasciato da un istituto professionale o “Certificato di competenze” relativo al primo triennio del percorso di studi di cui al d.lgs. n. 61 del 2017 – con promozione alla classe IV – da cui emerga il raggiungimento delle abilità, conoscenze e competenze minime necessarie per il superamento del predetto periodo di istruzione unitamente a certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale e certificazione di competenze socio-assistenziali.