Uno degli aspetti più controversi del concorso scuola 2024 in corso, che lo rende differente da quelli precedenti attuati finora dal ministero, è che non sarà abilitante. Questo significa che chi parteciperà al concorso, anche in caso di successo, non potrà considerarsi abilitato. La procedura infatti prevede che un docente di ruolo in caso dovesse vincere l’attuale concorso per altra classe di concorso, ma rifiutasse l’assunzione, non sarebbe da considerare abilitato nella nuova classe di concorso.

La procedura

Questo perchè la procedura prevede che chi vincerà questo concorso otterrà una supplenza annuale. Supplenza con cui si avrà diritto a partecipare ai percorsi abilitanti. Senza aver ottenuto l’abilitazione non si potrà diventare docenti di ruolo e abilitati a tutti gli effetti per una nuova classe di concorso.

Il bando prevede che la procedura sia questa, ma ci sono delle eccezioni.

E’ il caso ad esempio di un docente di ruolo che partecipa al concorso con laurea + 24 CFU e nel frattempo consegue l’abilitazione con i percorsi da 30 CFU per docenti già abilitati in altra classe di concorso /grado di scuola/ specializzati sostegno attivati dalle Università ai sensi dell’art. 13 del DPCM 4 agosto 2023. Questo significa che in caso di successo al concorso arriverebbe all’assunzione di settembre abilitato, non per il concorso ma per il percorso terminato con successo prima della fine del concorso stesso.

L’abilitazione

Quindi il nuovo concorso non è abilitante in riferimento al fatto che non consente a chi non è abilitato di completare il percorso solo vincendo la procedura. Naturalmente chi è già in possesso di abilitazione, essa ha validità.

Concluso il concorso, si formerà una graduatoria di merito composta dal numero dei candidati vincitori corrispondenti al numero dei posti a bando per la classe di concorso in oggetto in quella regione. Si procederà allo scorrimento delle graduatorie solo per coprire i posti degli eventuali vincitori rinunciatari.

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