Concorso scuola 2024: qualcosa non quadra, al Nord più posti che candidati, al Centro-Sud in 25 per una cattedra
Bene i concorsi scuola in programma quest’anno (uno in corso, l’altro dopo l’estate), ma che non sia l’unica strada per mettere a posto la disastrata situazione occupazionale dei docenti in Italia. “Come si può pensare che i concorsi per docenti siano l’unica modalità per immettere in ruolo, perché premiano la meritocrazia verificando le competenze, se poi si permette di avere regioni dove il numero dei posti supera i candidati ed altre dove gli aspiranti insegnanti sono 25 volte le cattedre in palio?”.
La riforma del reclutamento
Che i concorsi scuola non siano la panacea di tutti i mali i sindacati l’hanno sottolineato a più riprese. Lo hanno detto nel periodo in cui era tutto fermo, causa pandemia e cambio di Governo con riforma del reclutamento scolastico in corso, lo ribadiscono ora che i concorsi scuola sono partiti e che dovrebbero essere rinnovati di anno in anno.
L’evidenza dei fatti dimostra come i numeri sui partecipanti alle prove scritte selettive del concorso per infanzia e primaria non lascino tranquilli sul futuro dell’insegnamento stabile in Italia. Il Ministero ha comunicato che “i candidati presenti alle tre sessioni per la Scuola dell’infanzia e per la Primaria sono stati 55.676, dei quali 44.615 sono stati ammessi alla prova orale”.
I dati
Secondo Orizzonte Scuola, “ad organizzare un concorso Lombardia, il numero dei posti in palio supera addirittura quello degli aspiranti, mentre in Umbria si registra il record di quasi 25 candidati per ogni cattedra”. In generale, “il Nord offre maggiori chance di successo ai candidati, con quasi tutte le regioni che presentano meno di due candidati in corsa per ogni posto. Al contrario, nelle regioni del Sud la concorrenza è molto più alta: si superano i 20 candidati per ogni posto in Sicilia, quasi 22 in Molise e oltre 18 in Campania”.
Assunzione diretta da Gps
“Siamo sempre più convinti che l’attuale modalità monolitica di selezionare il personale docente in Italia poggi su un grande equivoco – commenta ancora Marcello Pacifico – : ci hanno sempre detto che il concorso è la via maestra per meglio selezionare i futuri insegnanti e adesso scopriamo che si selezioneranno non i docenti migliori ma quelli che, magari idonei per un soffio, si ritroveranno in ruolo solo perché senza ‘concorrenti’. In altre regioni, invece, candidati che hanno superato lo scritto agevolmente e che faranno un ottimo orale rischiano di non essere mai assunti per eccesso di concorrenti. Comprendiamo che non è colpa di nessuno se le domande si concentrano in determinati territori, però vorremmo anche che si smetta di dire che assumere direttamente da Gps non garantirebbe di portare in ruolo personale adeguatamente preparato. Finiamola con questi alibi e pensiamo al bene della scuola”, conclude il presidente Anief.
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