Scuola

Accesso classi di concorso Miur: il valore dei crediti integrativi conseguiti tramite corsi dopo la laurea, master compresi

La riforma del reclutamento ha cambiato molte delle carte in tavola per quel che riguarda il regolamento valido per l’accesso ai concorsi per l’insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado. Inevitabile che ci sia un po’ di incertezza e confusione tra chi aspira a partecipare a questi concorsi per accedere alla professione.

In particolare, molti dubbi sono stati innescati dall’articolo 3 del decreto che ha sollevato perplessità circa il ruolo dei crediti e il riconoscimento dei CFU ottenuti mediante master universitari utili per perfezionare la formazione accademica prevista per l’accesso alle classi di concorso.

L’interpretazione iniziale

Lo stesso ministero ha avuto bisogno di chiarimenti successivi per definire la questione. Inizialmente il Miur aveva precluso la possibilità che si potesse provvedere al riconoscimento dei CFU acquisiti tramite master universitari. La risposta dei sindacati era stata l’auspicio che ci fosse maggiore elasticità nell’applicazione della norma. In questo modo si sarebbe consentito ai diretti interessati che si erano già iscritti ai master di concludere il corso di studi con il riconoscimento dei crediti conseguiti.

L’intervento del ministero

Uno scenario che non aveva beneficiato di chiarimento ufficiali da parte del Miur, al punto che era stato necessario da parte dei sindacati un ulteriore sollecitazione al fine di ottenere una più chiara interpretazione della norma. La Direzione Generale degli Ordinamenti del Ministero dell’Istruzione ha fornito un chiarimento favorevole, pubblicato sulla pagina dell’Ufficio relazioni con il pubblico in base alla quale i CFU e i CFA richiesti per l’accesso alle classi di concorso possono essere conseguiti anche tramite corsi post lauream, come i master universitari.

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