Graduatorie, Gps e supplenze

Supplenze scuola: ecco perchè senza abilitazione entro due anni sarà molto difficile riuscire ad ottenere un incarico

Dopo la pubblicazione del nuovo decreto sui percorsi abilitanti da 30 e 60 Cfu da parte del Ministero è ufficialmente iniziato il nuovo corso di abilitazione per decine di migliaia di docenti che aspirano alla professione insegnante. Al momento però è tutto fermo, se si fa eccezione per il pacchetto di percorsi riservati a chi è già in possesso di altra abilitazione o specializzazione sul sostegno da 30 crediti.

I percorsi già avviati

E’ questo infatti l’unico tipo di percorsi già avviato da ministero e università. Niente da fare invece per la partenza anche del percorso finalizzato ad ottenere 60 crediti formativi abilitanti. E ogni giorno che passa aumenta la preoccupazione in vista del concorso scuola 2024 previsto in autunno, tra settembre e ottobre. Per partire, sarà necessario prima che siano conclusi i percorsi abilitanti.

La curiosità maggiore, o almeno una delle maggiori, riguarda il bacino di utenza che i percorsi abilitanti riusciranno ad attivare. In altre parole, quanti docenti riusciranno ad ottenere l’abilitazione all’insegnamento nei prossimi tre anni?

Abilitarsi per le supplenze

Un numero preciso non è stato comunicato dal ministero, cosa invece avvenuta per le immissioni in ruolo programmate in base ai prossimi concorsi scuola. Ma un calcolo si può comunque fare: la media del numero dei posti disponibili nelle scuole italiane e i dati rilasciati dal Ministero dicono, secondo il sindacato Assetscuola, che entro il prossimo triennio, a partire dall’avvio dei percorsi, il Ministero permetterà a circa 175 mila aspiranti docenti di conseguire l’abilitazione all’insegnamento.

Questo significa che senza abilitazione entro due/tre anni sarà molto difficile riuscire ad ottenere un incarico di supplenza. Nell’ambito della partecipazione ai nuovi percorsi abilitanti potranno essere confermati sia i 24 cfu che i percorsi di tirocinio scolastico già acquisiti dagli aspiranti docenti. Ora non resta che attendere comunicazioni dal ministero per l’avvio dei percorsi.

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