Stipendio docenti: altro maxi conguaglio non annunciato, andava dilazionato e si aggiunge alla mancata indennità di vacanza contrattuale
Il personale della scuola sta vivendo una situazione finanziaria sempre più difficile a causa delle politiche del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Oltre ai già bassi stipendi rispetto ad altri settori pubblici, ora si aggiungono problemi legati ai conguagli in soluzione unica, causando enormi difficoltà economiche sia per i docenti che per il personale ATA.
Stipendi azzerati
Molti insegnanti con oltre 30 anni di esperienza hanno visto i loro stipendi ridotti drasticamente a causa di questi conguagli. Il problema è sorto a seguito della partecipazione del personale scolastico ai corsi di formazione digitale nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questi corsi hanno comportato compensi aggiuntivi che, nonostante fossero già stati tassati, hanno fatto salire il reddito degli insegnanti a uno scaglione più alto, portando a trattenute eccessive che hanno praticamente azzerato gli stipendi.
L’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori (ANIEF) ha denunciato questa situazione, chiedendo al MEF di dilazionare i pagamenti anziché richiederli in un’unica soluzione. Tuttavia, il MEF non ha risposto adeguatamente, limitandosi a ricordare che la legge impone la restituzione dei soldi in un’unica soluzione.
Perdita media di 4mila euro
Il presidente dell’ANIEF, Marcello Pacifico, ha criticato questa risposta definendola irrispettosa verso i lavoratori della scuola. Pacifico ha sottolineato che i docenti e il personale ATA hanno già stipendi inferiori rispetto ai colleghi europei e ad altri settori pubblici, e che la richiesta di restituzione in un’unica soluzione è ingiusta e dovrebbe essere dilazionata fino alla fine dell’anno.
Inoltre, l’ANIEF ha evidenziato la mancata applicazione completa dell’indennità di vacanza contrattuale a causa del ritardo nel rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) 2022-24. Questo ha comportato una perdita media di 4.000 euro per lavoratore.
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