Nei prossimi giorni il ministero saprà dare indicazioni più precise in merito alla finestra temporale utile alla presentazione delle domande come personale Ata. Una delle novità di quest’anno è certamente rappresentata dall’introduzione all’interno del personale scolastico di una nuova figura professionale, che consentirà la disponibilità di 16mila posti in più. Si tratta della figura dell’Operatore Scolastico.

16mila nuovi posti disponibili

Le sempre crescenti necessità delle scuole, in quanto a organico, hanno spinto il Ministero dell’Istruzione a introdurre questa nuova figura professionale che avrà il compito, tra le altre cose, di assistere gli alunni con disabilità e supportare i servizi amministrativi e tecnici. Le nuove assunzioni previste sono circa 16 mila. La contrattualizzazione scatterà già a partire dal prossimo settembre 2024, l’obiettivo è iniziare il nuovo anno scolastico dotando le scuole di questa nuova figura.

Un nuovo inserimento che visto l’inevitabile interesse che ha comportato in vista della prossima riapertura delle graduatorie Ata, ha anche creato molti dubbi tra i diretti interessati, in particolare per la parte relativa ai requisiti necessari per poter accedere al nuovo profilo.

Vediamo, in attesa del decreto ministeriale di aggiornamento delle graduatorie che verrà pubblicato nei prossimi giorni, cosa sappiamo di questo nuovo profilo.

I requisiti

Il requisito di base per l’accesso alla professione di operatore scolastico è un attestato di qualifica professionale. Serve dunque possedere un titolo di qualifica triennale rilasciato da un istituto professionale ad indirizzo sociale di operatore dei servizi sociali e certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale.

In alternativa è anche valido un diploma di qualifica triennale oppure diploma di maturità unitamente a certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale e certificazione di competenze socio-assistenziali. Sono riconosciuti come validi i titoli Osa, Oss. Ma potrebbero valere anche altri titoli specifici. Solo la pubblicazione della tabella ministeriale nelle prossime settimane potrà fugare gli ultimi dubbi in merito.