Scorrimento delle GPS per il ruolo: proroga al 2025, 720 euro per la stabilizzazione di ogni precario
Il recente via libera all’emendamento al Decreto PNRR in fase di conversione è stato accolto con favore da diverse parti in causa nel campo dell’istruzione. L’emendamento prevede la proroga delle assunzioni da GPS su posti di sostegno al termine delle ordinarie assunzioni in ruolo dalle graduatorie ad esaurimento e da quelle dei concorsi.
Le questioni aperte
La decisione di inserire questa soluzione all’interno del decreto è stata motivata dalla necessità di trovare una risposta urgente a una questione delicata e importante. Durante le settimane precedenti, sono stati organizzati una serie di incontri con i docenti interessati, permettendo così di approfondire la tematica e formulare una proposta operativa. Il Segretario generale della UIL Scuola, Rua Giuseppe D’Aprile, ha commentato positivamente questa prima riconoscenza, sottolineando che risponde alle rivendicazioni avanzate.
Nonostante i progressi compiuti, restano ancora alcune questioni aperte, in particolare per quanto riguarda il sostegno agli alunni con disabilità. Il Segretario ha ribadito la necessità di garantire docenti specializzati per tutti gli alunni con disabilità, sottolineando che il costo della stabilizzazione per ogni precario è stato quantificato in circa 720 euro attraverso uno studio recente condotto dalla UIL.
La proliferazione di supplenti
Un’altra questione critica riguarda l’organico scolastico: la trasformazione dell’intero organico di fatto in organico di diritto è considerata un punto imprescindibile dalla UIL, soprattutto per i posti di sostegno. Questa trasformazione non solo consentirebbe di assumere il personale precario su tutti i posti vacanti attualmente disponibili, ma soprattutto eviterebbe la proliferazione di supplenti che non garantiscono la continuità didattica agli alunni con disabilità.
Per realizzare questo obiettivo, D’Aprile sottolinea la necessità di volontà politica e di risorse adeguate. La scuola non può rimanere vincolata ai rigidi parametri del patto di stabilità; al contrario, deve essere considerata come un’area di investimento prioritario. L’esiguità di risorse metterebbe inevitabilmente a rischio il futuro delle nuove generazioni e, di conseguenza, del Paese nel suo complesso.
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