Supplenti brevi: stipendi più bassi perché mancano Rpd per docenti e Cia per Ata, ma il c’è il principio di non discriminazione di derivazione comunitaria
Ai precari ‘brevi’ stipendi più bassi perché mancano Rpd ai docenti e Cia agli Ata, a Livorno il Tribunale 1.630 euro a una supplente: a sua tutela s’applica il “principio di non discriminazione di derivazione comunitaria”.
Un’insegnante precaria che lavorava in scuole statali con contratti a termine ha ottenuto dal Tribunale del lavoro di Livorno un rimborso di oltre 800 euro all’anno, per un totale di 1.637 euro. Questa somma rappresenta la differenza tra la sua retribuzione e quella dei colleghi di ruolo, poiché nel suo stipendio mancava la “Retribuzione Professionale Docenti”.
Dopo aver consultato Anief, l’insegnante ha ottenuto giustizia poiché il Tribunale ha stabilito che i contratti a termine devono ricevere la stessa retribuzione dei docenti di ruolo per lo stesso lavoro svolto. Marcello Pacifico, presidente di Anief, ha sottolineato che la Corte di Cassazione ha confermato che privare i lavoratori a termine dei loro diritti è illegittimo e vessatorio, secondo la direttiva comunitaria 1999/70/CE. Pertanto, se la legislazione non cambierà, il sindacato consiglia di presentare ricorso in tribunale per ottenere il riconoscimento dei diritti dei lavoratori precari.
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