Economia & Fisco

Supplenti brevi: in busta paga mancano da 80 a 300 euro al mese, lo conferma la Cassazione

La Corte di Cassazione, seguendo l’esempio della Corte di Giustizia, ha emesso un’ordinanza significativa riguardante il diritto dei supplenti brevi a ricevere le voci Rpd e Cia nella busta paga, confermando il diritto degli stessi a ricevere un’indennità che può variare da 80 a 300 euro mensili in base all’anzianità.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha spiegato che l’ordinanza conferma il principio di non discriminazione sancito da accordi internazionali e normative europee, che attribuiscono il salario accessorio a tutto il personale docente ed educativo, senza fare distinzioni tra tipologie di contratti o di supplenze. La Cassazione ha chiarito che la interpretazione delle norme europee è vincolante per il giudice nazionale, il quale deve applicarle anche ai casi pregressi.

Pertanto, la Rpd deve essere assegnata a tutti i supplenti. Si consiglia ai supplenti brevi di interrompere i termini di prescrizione e di rivolgersi a Anief per inviare una diffida e ricorrere in tribunale per ottenere il rimborso dei soldi negati, che possono superare i 3.000 euro annui e arrivare a oltre 15.000 euro negli ultimi 5 anni. È importante agire nel rispetto delle direttive europee.

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