Scuola

Precari scuola: equiparazione dei triennalisti alle posizioni dei docenti che hanno già beneficiato dei percorsi abilitanti, richiesta ufficiale al ministero

I precari storici, conosciuti come “triennalisti,” sono sul piede di guerra a causa delle recenti disposizioni sui percorsi abilitanti che li vedono svantaggiati rispetto ai docenti di ruolo. Mentre questi ultimi, con l’ottenimento di una nuova abilitazione, possono inserirsi in prima fascia GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze), i precari con più di tre anni di servizio restano in seconda fascia, mettendo a rischio la loro possibilità di lavorare come supplenti nel prossimo anno scolastico.

Motivi della protesta:

Percorsi abilitanti a due velocità: A febbraio, i docenti di ruolo hanno potuto iscriversi ai percorsi abilitanti, mentre i precari triennalisti non hanno ancora avuto questa possibilità. Questo ha creato una disparità notevole, favorendo i docenti di ruolo e penalizzando i precari storici.

Accesso limitato ai corsi abilitanti: I posti disponibili per i precari con almeno tre anni di servizio sono pochi, a causa del numero chiuso imposto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Questo limita ulteriormente le loro possibilità di abilitazione e di partecipazione ai futuri concorsi.

Conseguenze occupazionali: I triennalisti rischiano di non poter più lavorare come supplenti nel prossimo anno scolastico 2024/25, poiché resteranno in seconda fascia GPS senza la possibilità di abilitarsi e, quindi, di migliorare la loro posizione in graduatoria.

Richieste del Coordinamento Triennalisti:

  1. Apertura di un tavolo tecnico: Viene chiesto al Governo, ai Sindacati e alla Presidenza del Consiglio di aprire un tavolo tecnico con la presenza di rappresentanti dei docenti precari per discutere e modificare le attuali disposizioni sui percorsi abilitanti.
  2. Equiparazione delle posizioni: I triennalisti chiedono che le loro posizioni vengano equiparate a quelle dei docenti che hanno già beneficiato di percorsi abilitanti, attraverso l’emanazione di nuovi provvedimenti che garantiscano pari opportunità.