Economia e Fisco

Bonus 500 euro ai precari fino al 30 giugno: ministero nei guai, trovare i fondi necessari non è semplice

Carta docenti anche ai precari. Non sarà facile ma la volontà c’è, e gli sforzi di questo periodo vanno tutti in questa direzione con il Governo Meloni che sta reperendo risorse per poter garantire il diritto all’aggiornamento professionale mediante bonus da 500 euro anche agli insegnanti precari con contratto fino al 30 giugno.

Sarebbe la naturale prosecuzione del percorso avviato dodici mesi fa grazie a una norma del decreto 69/2023 che aveva consentito di erogare la card ai supplenti fino al 31 agosto. Poi sono arrivate diverse sentenze che hanno consentito di ampliare la platea dei beneficiari includendo anche i precari con contratto fino al termine delle lezioni.

Una questione da ponderare bene a livello economico per lo Stato, considerato che accogliere tutte le richieste in merito comporterebbe per lo Stato il rischio di un buco di decine di milioni di euro nei conti del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Quello che in un primo tempo è sempre stato un beneficio esclusivo per i docenti di ruolo, si sta pian piano estendendo anche ai precari. Decisiva in questo senso l’influenza della direttiva UE che vieta disparità di trattamento.

Il Decreto 69/2023 consentiva di attingere a 10,9 milioni aggiuntivi con cui assicurare il pagamento della card ai supplenti fino al 31 agosto 2023. Un beneficio però a termine, considerato che valeva solo per l’anno allora in corso.

Ora il ministero deve fare i conti con la sentenza 29961/2023 della Cassazione che amplia la platea dei beneficiari anche ai precari al 30 giugno. Per le casse del Governo significa la necessità di reperire circa 100 milioni di euro per coprire le richieste di 200mila docenti precari. Ma bisogna mettere in conto che possano essere anche di più, in virtù delle decurtazioni al plafond della carta docente già previste per il 2024 e il 2025 e l’estensione del beneficio anche al personale educativo, a seguito di un’altra pronuncia della Cassazione.

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