Precari sostegno: con 36 punti ai titoli esteri docenti italiani scavalcati nelle graduatorie provinciali, no in GPS titoli senza riconoscimento legale
Prosegue la protesta dei docenti specializzati sul sostegno sul piede di guerra dopo le recenti decisioni del Governo che puntano all’equiparazione dei titoli esteri a quelli italiani.
Tra i punti più contestati, le attribuzioni e le valutazioni del GPS per i titoli di abilitazione. Secondo i docenti specializzati, assegnare 36 punti a questi titoli esteri consentirebbe di scavalcare i docenti italiani nelle graduatorie provinciali.
Il senso della protesta è chiedere di rimandare l’inserimento di questi titoli alle prossime GPS nel 2026. In questo modo si garantirebbe almeno equità e continuità didattica.
La Federazione UIL Scuola Rua supporta questa protesta, spiegando che sono provvedimenti contrari al senso della scuola. Il decreto legge che permette l’inserimento dei titoli esteri e la scelta del docente di sostegno da parte delle famiglie, porteranno a divisioni all’interno del personale scolastico.
Per questo la richiesta è di un provvedimento legislativo che metta in coda i docenti con titoli esteri in attesa del riconoscimento in Italia.
Flc Cgil di Roma e del Lazio auspica che la decisione sul titolo conseguito all’estero, che con un provvedimento del Consiglio dei Ministri ha permesso l’inserimento dei precari senza riconoscimento legale del titolo, venga cambiata. Il motivo è che provocherebbe disparità tra chi si è specializzato in Italia.
Non convince nemmeno la conferma del docente di sostegno da parte delle famiglie, un provvedimento ritenuto illegittimo e incostituzionale. Flc Cgil: “Noi siamo assolutamente a favore del sostegno alle famiglie con alunni disabili, ma non può essere questo il metodo.” Il rappresentante ha inoltre evidenziato il malcontento generato dai provvedimenti recenti, che hanno creato disparità tra i precari. “Ci vogliono provvedimenti che diano risposte a tutti i precari”.
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