Il tema delle retribuzioni nel settore scolastico italiano è messo in evidenza non solo dal confronto con gli stipendi esteri, ma anche con quelli di altre categorie professionali nel paese. L’ANIEF ha paragonato gli stipendi degli insegnanti con quelli dei lavoratori metalmeccanici italiani, che tra il 2021 e il 2024 hanno ricevuto un aumento salariale medio lordo di 310,9 euro, distribuito in quattro tranche, con un incremento totale del 16%. Questo aumento è simile a quello del 18% ottenuto dai bancari Abi.

Le recenti negoziazioni salariali dei metalmeccanici sono state influenzate dall’aumento dell’inflazione, che ha spinto a significativi aumenti retributivi e a un conguaglio per compensare la vacanza contrattuale. Per evitare ulteriori ritardi, sono già iniziate le trattative per il rinnovo 2024-2027 con una richiesta di aumento di 280 euro.

L’ANIEF suggerisce di usare il modello delle trattative salariali dei metalmeccanici per convincere il Governo a destinare più risorse alla scuola. Negli ultimi quindici anni, l’inflazione ha quasi raggiunto il 16%, ma i fondi per il rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione sono solo 5 miliardi di euro, insufficienti per recuperare anche l’indennità di vacanza contrattuale.

Uno dei principali problemi dei salari dei docenti e del personale Ata è il congelamento salariale dal 2008 al 2018, periodo durante il quale l’inflazione è cresciuta del 14%. Inoltre, l’inflazione record del 16% registrata nel periodo 2022/2024 ha peggiorato la situazione. Gli aumenti salariali dal 2019 al 2021 non sono stati sufficienti per compensare questi incrementi inflazionistici, lasciando il settore educativo indietro. Attualmente, per allineare gli stipendi al costo della vita, sarebbero necessari ulteriori 10 miliardi di euro, una misura già adottata in altri settori privati.

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