36 punti nelle GPS per i percorsi abilitanti: disparità di trattamento con chi quell’abilitazione non l’ha potuta conseguire per la mancata attivazione dei percorsi abilitanti, i sindacati non ci stanno
La questione dei 36 punti per i percorsi abilitanti nell’ambito delle GPS graduatorie provinciali per il biennio 2024/26 continua a tenere banco e le polemiche non si placano nemmeno a settimane di distanza e dopo l’annuncio della proroga decisa dal ministero per la presentazione delle domande.
La posizione dei sindacati
Il fatto che la questione relativa all’assegnazione dei 36 punti sia finita in parlamento la dice lunga sul clima di tensione che si è generato. Non ha certo contribuito a rasserenare gli animi la presa di posizione del Ministro Valditara che ha chiamato in causa i sindacati e il percorso di elaborazione delle tabelle di valutazione dei titoli.
A confermare che il clima è teso, il fatto che il sindacato FLCGIL ha sentito il bisogno di diramare un comunicato per chiarire la propria posizione.
La questione attiene la tabella A/3 per scuola secondaria di primo e secondo grado, classi di concorso della tabella A e le conseguenze che le novità hanno nelle graduatorie dei posti di sostegno.
Lo status quo racconta infatti che gli unici percorsi ad essere avviati, tra quelli del DPCM 4 agosto 2023, siano quelli riservati ai docenti già in possesso di abilitazione per altra classe di concorso/grado di scuola o specializzazione sostegno.
I punti della discordia
Questi lascia ferme al palo tutte le altre categorie. Poco cambia che siano passati oltre due anni dal Decreto che istituisce il nuovo percorso di formazione iniziale. E così il limbo della seconda fascia sembra ineluttabile.
La questione riguarda in senso stretto le graduatorie GPS sostegno.
I 36 punti riconosciuti ai percorsi abilitanti, fino a 12 punti per il titolo + 24 punti aggiuntivi, rappresenta un vero e proprio motivo di scontento capace di creare ripercussioni in ottica biennio 2024/26. A lamentarsi coloro i quali temono una ingiustizia avendo dovuto rinunciare a quell’abilitazione per la mancata attivazione dei percorsi abilitanti.
Il sindacato FLC GIL prende le distanze dalle dichiarazioni di Valditara cin base alle quali si sostiene che c’è stato ampio confronto: “Nulla di più falso. Diversi sono stati gli incontri di informativa sindacale e confronto, ma sempre convocati per comunicare le modifiche apportate unilateralmente all’ordinanza ministeriale che regolamenta le graduatorie provinciali delle supplenze. Ed ogni osservazione critica avanzata dalla FLC CGIL è rimasta inascoltata: l’Amministrazione è andata avanti diritta sia per quanto riguarda la sanatoria dei titoli di abilitazione e specializzazione acquisiti all’estero, che per l’attribuzione dei punteggi per le abilitazioni, in egual misura riconosciuti a tutti a prescindere dal percorso effettuato, tranne agli insegnanti tecnico-pratici per i quali nemmeno è prevista la voce nella specifica tabella.”
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