Nella migliore delle ipotesi a fine luglio prenderà il via la procedura per le 150 scelte relative alle supplenze 2024. Non si tratta pe forza di 150 scuole, ma di una procedura che consente di selezionare fino a 150 preferenze. In ogni preferenza il candidato potrà indicare oltre alla classe di concorso, il posto e la tipologia di contratto, anche la tipologia di preferenza.

Le possibilità di scelta

La scelta è tra puntuale (una singola scuola) o sintetica (un intero comune, distretto o provincia). Chi pensa che 150 scelte siano molte, deve pensare al fatto che per chi ha molte classi di concorso, 150 preferenze sono in realtà un numero congruo.

E’ il caso di chi insegna in undici classi di concorso. In questo caso le preferenze sintetiche possono essere sfruttate di più per avere più possibilità.

In questi giorni gli uffici scolastici provinciali stanno iniziando, al fine di accelerare le tempistiche, a demandare una parte o anche tutte le domande alle varie scuole polo. Alcuni siti hanno già iniziato a pubblicare un avviso con l’elenco delle varie scuole, le classi di concorso e i posti assegnati a ogni scuola.

Sarà compito delle scuole analizzare tutte le domande relative a quelle classi e posti. E’ una procedura prevista dall’ordinanza ministeriale, non solo l’ultima, la numero ottantotto del 2024, ma anche le precedenti. È la stessa procedura adottata anche in passato e ha lo scopo di snellire il lavoro dei pochi dipendenti degli uffici scolastici provinciali.

Le correzioni

Si rischia di finire ad agosto considerato che negli avvisi pubblicati finora ci sono date che vanno dagli ultimi giorni di luglio ai primi giorni di agosto. Per questo difficilmente prima della fine di luglio verranno rilasciate graduatorie pubbliche. Bisognerà attendere la pubblicazione delle graduatorie. C’è poi la fase del riscontro degli errori. Queste si potranno segnalare, sempre che vengano pubblicate graduatorie provvisorie o direttamente definitive. Risultano già errori segnalati agli uffici scolastici, dovuti anche a titoli inseriti in passato e poi scoperti come non valutabili. Gli uffici scolastici potrebbero valutare queste richieste successivamente, in una seconda fase.

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