Concorso scuola 2024: una prova di disorganizzazione e irregolarità, la protesta dei candidati non si placa
Quando siamo alla viglia di un nuovo bando per il secondo concorso scuola previsto nel 2024 in ambito pnrr (bando previsto tra novembre e dicembre ma prove che slitteranno inevitabilmente al 2025) non si placano le polemiche per quanto avvenuto con il primo concorso suola, ancora in corso.
La protesta serpeggia da diverso tempo, e negli ultimi giorni in particolare un gruppo di docenti e aspiranti tali ha sollevato serie preoccupazioni riguardo le modalità di svolgimento delle prove.
In particolare, le proteste si riferiscono al concorso per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di I° e II° grado, per la materia A010-Discipline Grafico-Pubblicitarie. Ma sono critiche che avevamo già ascoltato nelle scorse settimane.
Le critiche al concorso sono pervenuta con una lettera indirizzata alla redazione di Orizzonte Scuola. I candidati sottolineano una serie di situazioni che a loro avviso costituiscono anomalie e irregolarità verificatesi durante la prova pratica del 22 giugno 2024.
Le problematiche riscontrate
Tra le principali criticità segnalate:
Organizzazione logistica inadeguata: i candidati della Lombardia sono stati costretti a recarsi a Torino, con notevoli disagi logistici.
Ritardi ingiustificati: la prova, prevista per le 8:30, è iniziata solo alle 10:45 senza alcuna spiegazione.
Condizioni di svolgimento inappropriate: postazioni non idonee, con banchi troppo piccoli per i materiali richiesti.
Irregolarità nell’estrazione della traccia: l’estrazione non è stata effettuata da un candidato ma da un membro della commissione, senza lettura pubblica della traccia scelta.
Incongruenza tra la richiesta e i mezzi a disposizione: ai candidati è stato chiesto di realizzare una campagna pubblicitaria online utilizzando solo tecniche manuali, senza accesso a strumenti digitali.
Mancata valutazione delle competenze digitali: nonostante siano parte integrante della disciplina, le competenze tecnologiche non sono state valutate.
Rifiuto di verbalizzare le perplessità dei candidati: la presidente della commissione si è categoricamente rifiutata di mettere a verbale le preoccupazioni espresse dai partecipanti.
Secondo i candidati, queste irregolarità hanno creato disagio, contribuendo a ledere “profondamente” i loro diritti. La richiesta di realizzare manualmente una campagna pensata per i social media è stata definita “poco plausibile” e in contrasto con le competenze richieste dalla disciplina, che includono l’uso di mezzi multimediali e tecniche informatiche.
I candidati non nascondono la loro frustrazione, sottolineando la speranza che si tratti di modalità che non vengano più proposte in futuro, dimostrando un forte impegno per un miglioramento del sistema scolastico verso pratiche più trasparenti, democratiche e corrette.
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