Prende il via tra mille polemiche il doppio canale di accesso ai percorsi di specializzazione sul sostegno previsto dal Ministero. Una iniziativa del ministero che non convince quanti si sono specializzati o si stano specializzando sul sostegno tramite Tfa e temono che questo nuovo canale possa essere una scorciatoia o in ogni caso uno strumento facilitato per arrivare allo stesso titolo.

Provvedimento per contrastare un’emergenza

In ogni caso il ministero tira dritto per la propria strada con l’obiettivo chiaro di specializzare gli 85mila docenti che attualmente sono impegnati su supplenze sul sostegno senza avere la specializzazione. Per il Ministro Valditara una vera e propria emergenza considerato che l’esercito di docenti che insegnano sul sostegno senza il titolo di specializzazione ha raggiunto una soglia inaccettabile.

Per questo è stata presa questa decisione d’emergenza che si concluderà alla fine del prossimo anno, salvo proroghe.

Il nuovo percorso di specializzazione sul sostegno offrirà la possibilità di partecipare a un percorso di specializzazione sul sostegno da affiancare a quello promosso dalle Università a tutti coloro i quali hanno l’idoneità all’insegnamento. Il funzionamento sarà identico a quello svolto negli ultimi nove cicli di specializzazione con la frequenza in presenza. Parliamo naturalmente del Tfa.

Corsi prettamente online

A questo si affiancherà un nuovo percorso di specializzazione sul sostegno promosso da Indire, con frequenza che potrebbe essere soprattutto online, riservato a coloro che hanno almeno tre anni di servizio sul sostegno negli ultimi cinque anni. Il servizio è valido sia se prestato nelle scuole pubbliche che paritarie. Il numero di crediti da raggiungere in modalità telematica è pari a 30 con una parte di tirocinio indiretto. Il servizio prestato deve essere sullo stesso grado di istruzione del percorso di specializzazione a cui si intende partecipare.

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