Scuola

A rischio avvio nidi e scuole dell’infanzia a settembre: l’obbligo di iscrizione all’albo dei pedagogisti crea il caos

E’ caos per l’obbligo di iscrizione all’albo degli educatori in vista del prossimo anno scolastico. Un caos che potrebbe mettere a rischio l’avvio regolare del prossimo anno scolastico. Sottolinea la gravità della situazione l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci).

Il ritardo coinvolgerebbe servizi educativi, come nidi e scuole dell’infanzia, previsto per settembre. L’obbligo è stato introdotto con la Legge 55 del 15 aprile scorso. La nuova norma prevede che pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici devono essere iscritti a un albo, redatto da un commissario nominato dai tribunali, entro il 6 agosto per poter continuare a lavorare.

Un obbligo che mette a rischio l’occupazione di centinaia di educatori diplomati prima del 2022, che finora hanno lavorato grazie a una deroga.

L’Anci ha presentato emendamenti al Decreto Legge 89/24, attualmente in discussione presso la Commissione Ambiente della Camera, per escludere il personale educativo da tale obbligo.

Siamo ancora a luglio ma già si pensa al prossimo anno scolastico, e in questo senso preoccupa la chiusura imminente dei servizi educativi a fine luglio. Il rischio è che il personale educativo senza il titolo di studio richiesto possa iscriversi all’albo solo entro il 6 agosto. Chi non rispetta questa scadenza potrebbe non riuscire a lavorare come educatori, compromettendo i servizi.

Roberto Pella, presidente facente funzione dell’Anci, sta cercando una soluzione. L’Associazione ha proposto emendamenti ai capi gruppo parlamentari per trovare una soluzione concreta. Pella si dice ottimista: non si tratta di battaglie ideologiche, ma di garantire l’avvio dei nidi e delle scuole dell’infanzia.

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