Tfa Sostegno: allarme per i troppi posti vuoti per infanzia e primaria, arriva la denuncia delle università
Mentre monta la polemica e la protesta di chi ha partecipato o sta partecipando al Tfa nei confronti dei nuovi corsi Indire da 30 cfu, emerge una nuova problematica inerente il sostegno in ambito scuola dell’infanzia e primaria in Liguria, dove l’offerta di posti per il TFA (tirocinio formativo attivo) di sostegno supera ampiamente la domanda da parte dei candidati.
I posti disponibili
Secondo i dati forniti dall’Università di Genova, per il prossimo ciclo che inizierà a fine agosto, sono disponibili complessivamente 330 posti, ma la partecipazione è sorprendentemente bassa.
Valentina Pennazio, direttrice del corso TFA all’Università di Genova, fornisce numeri chiari a sostegno di questa problematica. Per l’infanzia, su 20 posti disponibili, sono state presentate solo 18 domande e solo 6 candidati hanno superato la prova scritta. Con l’aggiunta dei “riservisti”, ossia quei precari con almeno tre anni di esperienza esonerati dalla preselezione, il totale dei candidati per l’infanzia arriva a 13, ancora inferiore rispetto ai posti disponibili. Anche per la primaria la situazione è simile: su 40 posti disponibili, tra candidati e riservisti, si raggiunge solo il numero di 37.
Le preferenze dei candidati
Al contrario, per la scuola secondaria di primo e secondo grado, la domanda supera l’offerta. Ci sono 149 candidati per 115 posti nella prima e 265 candidati per 155 posti nella seconda. Questo indica una chiara preferenza da parte dei candidati per i livelli di istruzione superiori rispetto alla scuola dell’infanzia e primaria.
Secondo Mario Lugaro, segretario generale della Flc Cgil Liguria, molti insegnanti preferiscono i posti comuni piuttosto che quelli di sostegno, spesso per garantirsi almeno una supplenza annuale anche senza specializzazione. Questo approccio inefficace lascia molti studenti fragili senza il supporto necessario di docenti specializzati. Inoltre, il costo del corso TFA, che si aggira intorno ai 3.000 euro, e l’impegno richiesto per un anno nei pomeriggi e nei weekend, rendono difficile per molti insegnanti partecipare.
I nuovi corsi Indire
Lugaro critica anche il nuovo sistema di abilitazione gestito dall’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire), voluto dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, sostenendo che non risolverà il problema della carenza di insegnanti di sostegno specializzati.
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