Scuola

Percorsi abilitanti docenti con 3 anni di servizio: ingabbiati inseriti in soprannumero con lezioni 100% online per evitare di entrare in concorrenza con i triennalisti togliendo loro non meno della metà dei posti

In risposta alle richieste del Comitato Precari Uniti per la Scuola riguardo la cancellazione di alcune norme dei percorsi abilitanti all’insegnamento, il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, Mario Pittoni, ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook per fornire chiarimenti in merito.

Il numero chiuso

Pittoni ha sottolineato che alcune delle richieste del comitato non sono pertinenti, poiché mirano a eliminare regolamenti che in realtà non esistono. “Il numero chiuso è infatti presente solo nel TFA Sostegno“, ha spiegato Pittoni, aggiungendo che la disponibilità dei posti nei singoli atenei non è determinata da decisioni ministeriali, ma dalle capacità organizzative delle stesse università.

Un altro punto sollevato riguarda il tirocinio diretto per i docenti con almeno tre annualità di esperienza, i cosiddetti “triennalisti”, che secondo Pittoni è “totalmente assente”. Inoltre, Pittoni ha ricordato che la frequenza obbligatoria alle lezioni in presenza per i triennalisti è stata ridotta dal 80% al 50%, una modifica che rappresenta un alleggerimento significativo rispetto alle precedenti imposizioni.

Gli ingabbiati

Pittoni ha evidenziato che ulteriori riduzioni della presenza in aula non sono state possibili a causa dei vincoli legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Tuttavia, ha spiegato che questa restrizione non si applica agli “ingabbiati” (docenti con più anzianità di servizio), i quali sono stati esclusi dal Pnrr e per i quali è stato possibile prevedere lezioni completamente online e in soprannumero. Questo ha evitato che i triennalisti subissero una concorrenza diretta per i posti disponibili.

Infine, riguardo le classi di concorso “dimenticate”, Pittoni ha affermato che il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) si impegna a sollecitare le università affinché attivino corsi per tutte le classi di concorso, ammettendo che i ritardi nelle norme attuative hanno creato difficoltà per i triennalisti.

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