Graduatorie concorso 2024 a esaurimento con idonei: impiego anche per gli anni successivi, “non è pensabile accantonare posti per una procedura concorsuale non ancora iniziata”
Fare ricorso a tutte le graduatorie disponibili. Soprattutto, rendere le graduatorie del concorso scuola ancora in corso ( e di conseguenza anche di quello che verrà bandito il prossimo autunno) a esaurimento, comprensive degli idonei.
Sono le richieste che si fanno sempre più pressanti da parte dei sindacati, in particolare quella avanzata da Uil Scuola Rua nel corso del recente incontro con il ministero. L’obiettivo è sbloccare la situazione di migliaia di idonei dei concorsi, in modo da permettere ‘impiego delle stesse graduatorie anche per gli anni scolastici successivi. Secondo il sindacato, non è pensabile accantonare posti per una procedura concorsuale non ancora iniziata. Il riferimento è al prossimo concorso scuola annunciato per il prossimo novembre-dicembre.
Lo scenario che si prospetta per la scuola italiana, secondo il sindacato, è chiaro: se non si procederà con l’autorizzazione di tutti i posti disponibili, in attesa del prossimo concorso, in base agli accordi presi con l’Europa, avrà la conseguenza che in molte regioni si assisterà alla mancata assunzione in ruolo dei docenti inseriti nelle graduatorie dei concorsi ordinari.
Non si può poi prescindere dal considerare la previsione del numero dei pensionamenti, per i quali l’accantonamento si genera automaticamente.
I sindacati sono anche scettici sull’efficacia reale del provvedimento in base al quale le famiglie potranno confermare il docente di sostegno a loro discrezione . Infine si punta sul superamento anche per i posti di sostegno, della differenza tra organico di diritto e organico di fatto. Una strategia che consentirà di incrementare la possibilità di nuove immissioni in ruolo.
C’è stupore infine per l’abolizione della call veloce, procedura che il ministero ritiene abbia fatto registrare numeri deludenti ma che per molti docenti rappresentava una importante opportunità. La sua abolizione porterà inevitabilmente alla riduzione di ulteriori immissioni in ruolo.
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