Economia & Fisco

Ferie non godute docenti precari: Cassazione, vanno pagate a docenti e Ata, fino a 10 mila euro di risarcimento

Le ferie non utilizzate dai precari vanno pagate a docenti e Ata. Lo sostiene la Cassazione, specificando che le ferie vanno pagate a docenti e Ata con rimborsi fino a 10 mila euro di risarcimento.

La recente sentenza della Corte di Cassazione, ottenuta grazie agli avvocati dell’Anief, rappresenta un significativo passo avanti per i diritti dei docenti e del personale ATA con contratti a tempo determinato nella scuola italiana. La questione centrale è il diritto a ricevere un’indennità per le ferie non godute durante l’anno scolastico, un diritto spesso negato ai lavoratori con contratti in scadenza il 30 giugno. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, questa sentenza è particolarmente rilevante perché in molti casi, ai docenti e al personale ATA non viene data la possibilità di fruire delle ferie durante l’anno, e talvolta viene loro detto di considerarsi in ferie durante il periodo di vacanza.

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16715/2024 del 17 giugno, ha stabilito che i docenti a tempo determinato non possono essere considerati automaticamente in ferie nei giorni di sospensione delle attività didattiche, a meno che non vi sia un’esplicita richiesta scritta da parte del Dirigente Scolastico. In assenza di tale richiesta, il personale ha diritto all’indennità sostitutiva per le ferie non godute e alla relativa retribuzione. Questo principio si contrappone a una prassi diffusa in molte scuole, dove i dirigenti scolastici non invitano formalmente i docenti a fruire delle ferie e successivamente non le retribuiscono.

Pacifico sottolinea l’erroneità di questa pratica, evidenziando che le ferie devono essere fruite durante l’orario di servizio e, se non assegnate dal dirigente scolastico, devono essere pagate. Inoltre, invita tutti i docenti e il personale ATA che negli ultimi 10 anni non hanno ricevuto la retribuzione per le ferie non godute a partecipare al ricorso promosso dall’Anief, che potrebbe permettere loro di recuperare fino a 1.000 euro per anno, per un totale di circa 10.000 euro per un periodo di 10 anni. Questa iniziativa mira a tutelare i diritti dei lavoratori del settore scolastico e a garantire il rispetto dei loro diritti inalienabili, come riconosciuto dalla recente giurisprudenza della Cassazione.

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