Scuola

Concorsi docenti PNRR: tutti gli idonei in graduatoria di merito, l’idoneità deve essere considerata titolo di abilitazione

Con l’inizio della pubblicazione delle graduatorie di merito dei concorsi ordinari PNRR, banditi nel 2023, emergono preoccupazioni significative nel settore dell’istruzione. Il Segretario Generale dello Snals Confsal, Elvira Serafini, ha espresso con fermezza il suo disappunto riguardo a una novità che sta suscitando non poche polemiche tra i candidati e gli addetti ai lavori.

Il superamento delle prove

Secondo quanto dichiarato da Serafini, solo coloro che riusciranno a collocarsi nel numero limitato di posti messi a concorso saranno considerati idonei. Questo significa che, nonostante abbiano superato tutte le prove previste, decine di migliaia di candidati all’insegnamento per la scuola secondaria non otterranno nemmeno l’abilitazione all’insegnamento. Si tratta di una situazione senza precedenti, che solleva interrogativi sulla giustizia e l’equità di tale concorso.

“È la prima volta che un concorso ordinario non prevede il riconoscimento dell’abilitazione all’insegnamento e l’inserimento in graduatoria di merito per i candidati che hanno superato tutte le prove,” ha affermato Elvira Serafini. Questo cambiamento rappresenta un duro colpo per chi ha investito tempo e risorse nel prepararsi al concorso, con la speranza di vedere riconosciute le proprie competenze e di avviarsi verso una carriera nell’insegnamento.

Un precedente pericoloso

Lo Snals Confsal considera questa situazione un’ingiustizia che deve essere assolutamente sanata. L’esclusione dall’abilitazione e dalla graduatoria di merito rappresenta non solo un ostacolo per migliaia di aspiranti insegnanti, ma anche un precedente pericoloso per il futuro dei concorsi pubblici nel settore dell’istruzione.

In un contesto in cui il sistema educativo italiano necessita di docenti preparati e motivati, la decisione di limitare così drasticamente il numero di idonei rischia di impoverire ulteriormente il corpo docente delle scuole secondarie. Serafini sottolinea l’urgenza di una revisione di queste modalità concorsuali, affinché siano ripristinate le condizioni che garantiscano pari opportunità a tutti i partecipanti che dimostrano le competenze necessarie per l’insegnamento.

Iscriviti al nostro canale Telegram per ricevere tutti gli aggiornamenti sul mondo della scuola.