Scuola

Assunzione idonei 2020 e 2024: prossimo concorso in autunno potrebbe costringere a partecipare chi, pur avendo sostenuto con esito positivo il primo, non rientra tra i vincitori

Il doppio concorso scuola programmato dal ministero per il 2024, in ambito Pnrr e concordato da tempo con l’Europa, è uno dei principali motivi di disaccordo tra governo e sindacati per quel che concerne la distribuzione dei posti da destinare alle immissioni in ruolo in vista del prossimo anno scolastico. Si tratta di una questione soprattutto numerica ma non solo, considerato che va a impattare su quella che viene considerata un’equità mancata da parte del ministero nel trattare gli aspiranti docenti.

I posti vacanti

Il principale motivo di diversità di vedute sta nella decisione da parte di Valditara di ridurre il contingente delle assunzioni per il personale docente a 45.124. Un numero che viene ritenuto esiguo se parametrato agli oltre 64 mila posti liberi e vacanti.

Sta facendo in particolare sentire la sua voce in questi giorni il sindacato FLC CGIL, che ha espresso senza mezzi termini il proprio disaccordo al ministero. La motivazione dell’inquietudine da parte del sindacato è da ravvisare in particolar modo nel fatto che questa decisione “sta infatti producendo un prevedibile effetto escludente per le decine di migliaia di docenti che hanno superato tutte le prove di precedenti concorsi, in particolare gli idonei del 2020 che sono legittimamente in attesa di un contratto a tempo indeterminato”.

Il secondo concorso pnrr

E’ ancora in corso il primo concorso scuola 2024, ma con l’inizio del nuovo anno scolastico già incombe il prossimo, considerato che il ministero ha anticipato che novembre, massimo dicembre, dovrebbe essere il mese deputato al bando del secondo concorso della fase straordinaria PNRR. Concorso che poi, per inevitabili tempistiche, andrebbe a svolgersi a inizio 2025.

Proprio a partire dal 2025, poi, sempre in ottica pnrr, è previsto un concorso scuola l’anno. Secondo il sindacato, il prossimo concorso scuola potrebbe rischiare di prolungare ulteriormente i tempi di attesa di coloro che sono inseriti nelle graduatorie permanenti 2020. Il paradosso è che potrebbe essere costretto a partecipare chi, pur avendo sostenuto con esito positivo il concorso 2023, non rientra tra i vincitori.

Tutto ciò renderà inevitabile, alla ripresa delle attività dopo la pausa di ferragosto, e prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, un nuovo incontro al Ministro per chiarire questi aspetti e altri legati alla situazione degli idonei dei concorsi 2020 e 2023.

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