Assunzioni sostegno: troppi specializzati, nella gran parte delle province italiane sarà possibile lavorare soltanto con punteggi elevati
Il ministero dell’istruzione con a capo Valditara si sta distinguendo per l’impegno nel risolvere la questione del sostegno, con particolare riferimento al problema delle cattedre assegnate ai non specializzati. In questo senso, la soluzione proposta di avviare i corsi Indire, una sorta di Tfa semplificato, ha suscitato moltissime polemiche e altrettante critiche.
Proporzioni che non tornano
Nel frattempo, però in vista del prossimo anno scolastico ormai alle porte, si registra una certa incongruenza riguardo il rapporto tra necessità delle scuole in termini di insegnanti e posti assegnati dal ministero. Nel mondo del sostegno questo è particolarmente evidente.
Il paradosso è che abbiamo assistito a un passaggio abbastanza brusco da una carenza preoccupante di specializzati ad un eccesso degli stessi. La dimostrazione sono quelle province italiane, soprattutto al Sud ma non solo, dove si registra un numero record di specializzati sul sostegno. La situazione in questo senso è abbastanza omogenea in tutto il Paese.
Domanda e offerta
In questi giorni si stanno completando le pubblicazioni delle graduatorie GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze), in forma definitiva e ripubblicate corrette dopo le segnalazioni di errori materiali da parte dei diretti interessati. Hanno confermato la tendenza del recente boom di docenti specializzati sul sostegno. Si stanno quindi spostando gli equilibri in termini di rapporto tra domanda e offerta di competenze educative. La scuola italiana sta cambiando e con essa le esigenze di tutto il sistema.
Analizzando le recenti graduatorie GPS, si rileva una crescita esponenziale del numero di docenti specializzati sul sostegno. In questo senso un dato positivo, che consente di migliorare la qualità dell’insegnamento nell’ambito dell’inclusione scolastica. E’ il risultato di anni di investimenti e politiche mirate alla formazione di insegnanti in grado di gestire al meglio gli alunni con bisogni educativi speciali (BES).
Il via all’algoritmo
Il rovescio della medaglia è che nella gran parte delle province italiane sarà così possibile lavorare soltanto in presenza di punteggi elevati. Ora si aspetta il via dell’algoritmo con le nomine da Gps che partiranno già nei prossimi giorni. Sono in attesa decine di migliaia di aspiranti docenti, sia sulla materia che sul sostegno.
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