Scuola

Assunzione diretta docenti dalle scuole: solo per 5 insegnanti al massimo, “impossibile assumere persone incapaci senza che genitori e altri insegnanti se ne accorgano”

Sta per iniziare il nuovo anno scolastico, e sarà contraddistinto dall’ennesimo record di supplenze, come ormai da anni a questa parte. Ogni anno la soglia si alza sempre più, nonostante riforme e concorsi. Quest’anno si arriverà al numero record di 250mila cattedre da assegnare a supplenza, il trionfo del precariato da una parte e della discontinuità didattica dall’altra.

Soluzione europea

Se sindacati e politica spingono per il doppio canale di reclutamento docenti, visto come strumento veloce ed efficace per aumentare la stabilizzazione degli insegnanti e la riduzione del precariato, i presidi vanno verso un’altra direzione, e non è la prima volta che la propongono.

Torna a parlarne in questi giorni Antonello Giannelli, Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, convinto che la “chiamata diretta” sarebbe la soluzione ideale per consentire alle scuole di integrare il proprio organico in maniera definitiva e rapida, e soprattutto efficace. Alla faccia di chi vede in questo metodo un rischio di favoritismi e clientelismo. Per i dirigenti scolastici, il tutto sarebbe all’insegna della trasparenza a tutto vantaggio degli alunni che avrebbero la garanzia di docenti selezionati con cura.

Si tratta d’altra parte di un modello già sperimentato con successo in diversi paesi europei. Modello in base al quale le scuole potrebbero assumere direttamente gli insegnanti. Niente concorsi, immissioni in ruolo o altri meccanismi burocratici e poco affidabili.

Numero limitato di assunzioni

Secondo Giannelli con la chiamata diretta si risolverebbero molti problemi. Naturalmente non potrebbe essere estesa alla totalità delle assunzioni di una scuola, quanto piuttosto potrebbe essere un metodo per garantire un’integrazione efficace del personale docente. Le assunzioni sarebbero limitate a un numero ristretto di docenti per scuola. Si pensi a 4 o 5 al massimo.

In questo modo si riuscirebbero a coprire rapidamente i posti vacanti, nel modo più efficace possibile. Si potrebbero infatti selezionare insegnanti con competenze specifiche per le esigenze dell’istituto. Si partirebbe già da una buona base, considerato che nelle scuole esistono già comitati di valutazione. Famiglie e colleghi potrebbero avere ampie garanzie: secondo Giannelli sarebbe impossibile assumere persone incapaci senza che genitori e altri insegnanti se ne accorgano.

Soluzione incostituzionale

Per il momento è difficile che si proceda con una soluzione di questo tipo, fortemente contrastata dai sindacati. Per loro sarebbe invece un metodo per agevolare a favoritismi e clientele. Verrebbe meno merito ed esperienza. Si parla poi di metodo incostituzionale, considerato che i docenti sono dipendenti pubblici che al momento possono essere assunti solo tramite concorso. Una soluzione intermedia ci sarebbe, ovvero limitare il modello della chiamata a situazioni in cui l’istruzione fosse gestita a livello locale, come avviene appunto nei paesi europei dove è stata adottata.

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